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Il barese Ferdinando Boccia neo eletto Consigliere di Amministrazione di Cassa Dottori Commercialisti 

Misure di welfare strategico per sostenere i redditi degli iscritti 

Bari, 9 novembre 2020 – La città di Bari entra con un suo rappresentante nella governance di Cassa Dottori Commercialisti, l’ente che si occupa di previdenza e assistenza a favore di questa categoria di professionisti. Nelle recenti elezioni per il rinnovo delle cariche è stato, infatti, eletto tra i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’ente il barese Ferdinando Boccia.

Dottore commercialista dal 1992, Boccia si occupa prevalentemente di consulenza aziendale, fiscale, societaria e di agevolazioni finanziarie alle imprese. Oltre a questo, è da sempre impegnato nell’associazionismo professionale, avendo ricoperto l’incarico di Presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Bari e Trani dal 2005 al 2008 e quello di Delegato Cassa Dottori Commercialisti dal 2012 al 2020.

“Come Consigliere di Amministrazione di uno dei principali Enti di categoria – ha spiegato Ferdinando Boccia – credo sia importante proseguire nel cammino tracciato in questi anni per sviluppare iniziative di welfare strategico che siano in grado di supportare i livelli reddituali degli iscritti che, specie in territori come il nostro, tendono purtroppo ad essere particolarmente bassi, soprattutto nel caso dei professionisti più giovani”.  

Con una media di poco più 41mila euro di reddito e poco meno di 67mila  euro di volume d’affari i 1.595 professionisti di Bari iscritti alla Cassa dei dottori commercialisti che rappresentano il 32% del totale regionale nel 2019 hanno incassato decisamente meno dei loro colleghi nel resto del Paese segnando un -40% rispetto al reddito medio nazionale che è di oltre 66mila euro e -44% nel volume d’affari che in Italia supera i 119mila euro.

“Per questo – conclude Boccia – è importante continuare sul percorso già avviato dalla Cassa per lavorare a  soluzioni che permettano alla Cassa di contribuire ad esempio al sostegno delle spese di avvio degli studi, alla formazione dei giovani e allo sviluppo di aggregazioni tra professionisti, tutti strumenti utili a supportare una reale crescita reddituale degli iscritti”. 

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