LETTERE AL DIRETTORE
Egr. Direttore,
nelle ricorrenze storiche del nostro paese tutti gli italiani ma in modo particolare le giovani generazioni e soprattutto i politici che vogliono ancora dividere l’Italia, devono sapere che una sola data anniversario resta viva e intramontabile nella nostra bella Italia: è quella del 4 novembre 1918, che ricorda la fine vittoriosa della guerra contro gli Austro-Ungarici e che, si dovrebbe ricordare anche in questo periodo di pandemia, in ogni città e paese della nostra Nazione. Molti cittadini si domandano e chiedono: a che si deve questo evento, dopo 102 anni ?
Le ragioni sono molteplici e tutte ben giustificano l’intatta memoria.
Con Vittorio Veneto, infatti, si ricompose la territorialità d’Italia.
I morti di tale impresa furono più di seicentomila, mentre i feriti e gli invalidi oltre un milione tanti da restare vivi e presenti nella memore coscienza popolare, che, nel contempo, non scorda quanti, in periodi antecedenti e successivi, si sacrificarono nel nome del tricolore. A sua volta, dal 4 novembre proviene un perenne insegnamento patriottico racchiuso, dopo la sconfitta di Caporetto, nella mirabile compattezza raggiunta tra popolo e governanti, che fu la premessa determinante del travolgente e definitivo successo di Vittorio Veneto. Per di più, la rinata democrazia, contrassegnata dall’avvento della Repubblica, ha collegato l’odierna ricorrenza all’esaltazione dell’Unità Nazionale e al riconoscente omaggio alle Forze Armate. In tal modo, un evento a sfondo bellico ha assunto un significato ancora più ampio e pregnante.
Si medita, infatti, sull’immenso bene della pace e sulla tragicità delle guerre, comprese quelle vinte, sul dovere di mai scordare i sacrifici dei padri, sull’essenzialità di conservare, senza remore, l’intangibilità dello Stato Unitario e sull’onore da rendere agli apparati militari, chiamati a compiti innovativi di sicurezza e di pacificazione dentro e fuori i nostri confini.
Sono queste ed altre motivazioni a mantenere viva e sentita la giornata del 4 novembre data-anniversario e che richiama, le folle, composte e pensose, nei sacrari e attorno ai monumenti, che, anche di recente, sono eretti accomunando nelle lapidi i nominativi dei caduti di ogni tempo. Tutto ciò porta a credere che, pur tra ricorrenti traversie e amari oblii,
“La Patria non è morta”.
Solo così il 4 novembre diviene autentica Festa della Memoria, della Vittoria, delle Forze Armate e dell’Unità D’Italia. Riflettiamo cari cittadini italiani!
Sottufficiale Marina Militare (C.)
Socio U.N.CI.
(Unione Nazionale Cavalieri D’Italia)
Cav. O.M.R.I. Antonio Guarnieri