Sotto accusa una sua frase durante una dichiarazione di voto sul decreto Covid. La presidenza della Camera verificherà le sue dichiarazioni in Aula
Durante una dichiarazione di voto sul decreto Covid, la deputata Sara Cunial (ex M5s e ora al gruppo Misto), avrebbe usato il termine “virus” riferendosi al presidente della Repubblica. È quanto denunciano Forza Italia, Pd e Italia viva che chiedono alla presidenza della Camera di acquisire gli sbobinati dell’intervento della deputata per valutare e, nel caso, si ravviserebbe il reato di vilipendio del Capo dello Stato.
A sollevare il possibile ‘caso’ di reato di vilipendio del presidente della Repubblica è stato il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che a termine seduta ha invitato la presidenza della Camera a verificare, attraverso stenografici e registrazione, le parole della deputata ex M5s in dichiarazione di voto sul decreto Covid. Stessa richiesta avanzata dal Pd con Enrico Borghi: “Chiediamo sia acquisita agli atti la sbobinatura, abbiamo capito che la parola ‘virus’ era riferita in maniera esplicita al Capo dello Stato”.
Anche Iv si è aggiunta alla richiesta. Il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha spiegato: “Ho stigmatizzato” le parole di Cunial “ma avevo l’incertezza se l’epiteto fosse rivolto al presidente del Consiglio o al presidente della Repubblica, nel primo caso sarebbe comunque grave ma non un reato, nel secondo sì. Acquisiremo la registrazione” e la presidenza valuterà, ha assicurato.
La deputata ex M5s è nota alle cronache per essere una sostenitrice accanita della linea no-vax. nelle ultime settimane il suo nome è comparso sulle cronache per essere stata multata durante la Fase 1 del lockdown, mentre si dirigeva al mare ad Ostia.
Questo uno dei passaggi dell’intervento della deputata finito sotto i riflettori (e sul quale verificherà la presidenza della Camera): “Mentre voi stracciate il codice di Norimberga con Tso, multe, deportazioni, riconoscimenti facciali e intimidazioni, avallate dallo scientismo dogmatico protetto dal nostro pluri-presidente della Repubblica che è la vera epidemia culturale di questo paese, noi fuori con i cittadini moltiplicheremo i fuochi di resistenza in modo tale che vi sia impossibile reprimerci tutti”.