Principale Ambiente, Natura & Salute e L’Uomo delle Murge venne fuori

e L’Uomo delle Murge venne fuori

Dovrei vantarmi della scoperta, ma il mio Maestro di giornalismo, quel Michele Campione a cui è titotato il premio dell’Ordine “Giornalista di Puglia”, mi ha insegnato a dire alle lettrici ed ai lettori solo la verità. “Quando non puoi dirla, puoi tacere, ma non mentire, il lettore ha diritto alla verità e non puoi rompere il patto di fiducia che c’è tra te e lei o lui”. “Michele, chissà quante volte non sono stato all’altezza dei tuoi insegnamenti, che mi hai dispensato con una generosità tale, che non potrò mai ripagarti, ma quello della lealtà col lettore non l’ho mai tradido. E non è stato facile”. Andiamo al fatto: nessuna scoperta, nessuna indagine, non dico alla Sherlock Holmes, ma manco alla commissario Zaccaria, magistralmente disegnato da Lino Banfi, attore troppe volte sottovalutato.

La scoperta è stata assolutamente casuale. Ero a Cassano delle Murge per incontrare un amico. Ero, decisamente in anticipo rispetto all’ora dell’appuntamento. Una signora gentilissima mi aveva indicato una scorciatoia tra i vicoli di Cassano ed ero arrivato ancora prima. La sede dell’associazione dove avevo appuntamento era chiusa ed ero da poco stato dimesso dal Policlinico di Bari, dove ero stato ricoverato una ventina di giorni ed operato. Tra l’altro dimissioni discutibili, ma la sanità pugliese, con buona pace di Emiliano, che s’imbufalisce quando la criticano, davvero fa acqua da tutte le parti, ma questa è una questione diversa che tratteremo nei tempi e nei luoghi opportuni. Insomma,non ero certo in forze, come un leone. Un signore anziano si è affacciato alla porta di un bel locale antico a piano terra e mi ha chiesto con gentilezza se io e la mia accompagnatrice, volessimo una sedia. Ci ha, quindi invitati ad accomodarci, cosa che abbiamo fatto. 

E ci siamo ritrovati, senza lontanamente immaginarlo, in un antico luogo di culto, trasformato in museo privato, dopo che lì il Signor Stefano Antonio Cea, il nostro ospite, tipografo in pensione, aveva scoperto nel 1980 a due metri di profondità dal livello stradale nel cuore del centro storico di Cassano delle Murge uno scheletro umano, completamente mineralizzato, che da una prima sommaria indagine al radiocarbonio risulta avere un’età superiore ai 55.000 anni. Cea lo ha chiamato l’Uomo delle Murge e ritiene si tratti di un Homo Erectus, vissuto nel Pleistocene 1.700.000 anni fa. Non è stato supportato da alcuna pubblica autorità e la scoperta è rimasta così a beneficio di pochi per la scarsa conoscenza che se ne ha, perchè Cea ha fatto di tutto per farla conoscere  al mondo. A spese sue ha pubblicato un libro, mantiene quel museo, ha promosso convegni in più parti d’Italia, ma sembra che la scoperta non interessi, anzi tocchi interessi diversi e prioritari. Approfondiremo, anche perchè vi sono debitore, care lettrici e cari lettori, innanzitutto di qualche foto fatta bene del sito e del museo, quindi della verità raccontata dal signor Cea, che resta uno straordinario amante della nostra terra, e della verità che vorranno raccontare, se lo vorranno, le autorità che avrebbero, ma forse il condizionale è di troppo, trascurato e sottovalutato l’importanza della scoperta. Va detto che una mezza mano dal Comune di Cassano, in questi anni con fasi alterne, a seconda delle amministrazzioni, Cea ammette di averla ricevuta. 

Troppo poco; la scoperta merita approfondimenti e, comunque, valorizzazione anche dal punto di vista turistico. Torneremo presto mi auguro, io e la mia fotografa, perchè voglio saperne di più e racconttarvelo, perchè Cea merita di non essere lasciato solo a combattere, novello don Chicotte contro i mulini a vento, e perchè la nostra terra va difesa e con lei i suoi beni e valori. Se la scoperta fosse stata fatta al nord, state certi che sarebbero piovuti stanziamenti milionari. Da noi il silenzio e magari si è anche infastiditi dal petulante scopritore dilettante che rischia di rompere equilibri nella divisione delle scarsissime risorse che arrivano quì per la ricerca. A presto, cari lettrici e lettori, spero vi sia interessata: il museo è in Via Sanges 17 a Cassano, Città Metropolitana di Bari in  Puglia,  telefonate per assicurarvi che sia aperto al 3279530040, vi risponderà il Cea.

Gianvito Pugliese – capo redattore centrale gianvitopugliese@gmail.com

 

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