Principale Arte, Cultura & Società Scienza & Tecnologia Con il caldo diminuisce la capacità di ragionamento

Con il caldo diminuisce la capacità di ragionamento

Temperature elevate

di Pasqualina Stani

Con l’arrivo del gran caldo si pensa che siano le persone anziane a soffrire gli effetti dell’afa sulla salute. Anche su giovani adulti e sani le temperature estreme possono avere conseguenze negative anche su memoria e rapidità di ragionamento.

Le ondate di calore dei mesi estivi hanno il loro impatto sull’organismo come i cali di pressione, mal di testa, svenimenti, insolazioni. Spesso non si rivolge l’attenzione alle conseguenze dei giorni di afa prolungata sulle capacità logiche e di ragionamento.

 La ricerca ha evidenziarto le conseguenze negative del calore in luoghi chiusi sul cervello e sul suo suo funzionamento, in un gruppo di giovani adulti sani.

Il team ha confrontato due gruppi rispettivamente di 24 e 20 studenti che abitavano in due diversi dormitori di Boston, studiandoli durante un’ondata di calore, ossia una serie di giorni consecutivi caratterizzati da temperature eccezionalmente alte persino per la stagione estiva. I primi alloggiavano in un dormitorio degli anni ’90 con aria condizionata centralizzata, i secondi in strutture degli anni ’30-’50 prive di aria condizionata e con poche finestre per ogni parete. I ragazzi non avevano problemi di salute e non hanno fatto uso di alcol.

Lo studio si è protratto per 12 giorni. Al risveglio i ragazzi hanno dovuto completare alcuni test sul cellulare: il primo in cui dovevano correttamente discriminare il colore di alcune parole, per testare la velocità di risposta e la capacità di focalizzarsi sugli stimoli rilevanti, in presenza di elementi di distrazione; e il secondo basato su una serie di domande di aritmetica, per testare la memoria di lavoro.

Durante l’ondata di calore, chi aveva riposato in edifici con aria condizionata è risultato non solo più veloce nelle risposte, ma anche più preciso. Gli studenti dei dormitori-forno, invece, hanno avuto tempi di reazione più lunghi del 13,4% e punteggi inferiori del 13,3% nei test di addizione e sottrazione. In generale hanno ottenuto punteggi inferiori in cinque parametri cognitivi, inclusi rapidità delle risposte e memoria di lavoro.

Per i ricercatori, il calo è legato sia a fattori ambientali (come il rumore dovuto alle finestre aperte) sia fisiologici (bassa qualità del sonno dovuta all’afa, scarsa idratazione).

Le performance sono rimaste basse anche con il calo delle temperature: gli edifici progettati per trattenere il calore nel periodo invernale, hanno infatti impiegato più tempo a raffreddarsi. Dei risultati dello studio otterrà tenere conto, in un mondo segnato dagli effetti del riscaldamento globale, e dove il massiccio ricorso ad impianti di aria condizionata non fa che aggravare le emissioni di gas serra.

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