È trascorso circa un mese dall’intervento nel settore della sicurezza alimentare che ha destato grande scalpore. Il riferimento è al sequestro eseguito dai Carabinieri del Nas e dagli agenti dell’Icqrf, coordinati dalla Procura di Pesaro Urbino, di 90 tonnellate di latte e 110 di formaggi adulterati, oltre che di circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti, a Colli al Metauro in un caseificio di Fattorie Marchigiane, del gruppo Trevalli Cooperlat. A distanza di settimane, l’associazione Codici prosegue la raccolta di segnalazioni nell’ambito della class action.
“Siamo stati contattati da diversi consumatori – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, comprensibilmente preoccupati per le possibili conseguenze sul piano della salute per la consumazione dei prodotti finiti, di fatto, sotto inchiesta. L’ipotesi di reato, lo ricordiamo, è frode alimentare per l’adulterazione del latte utilizzato nel ciclo produttivo e la commercializzazione di prodotti alimentari potenzialmente nocivi per la salute. In estrema sintesi, per gli inquirenti venivano immesse sostanze adulteranti, come soda ed acqua ossigenata, nel circuito produttivo del latte e dei derivati. Tutto questo per ‘mascherare’ il cattivo stato di conservazione dei prodotti e metterli, quindi, in vendita. Sono accuse pesantissime oltre che gravissime, perché, lo ribadiamo, parliamo di salute. Per questo ci siamo attivati con un esposto in Procura e con una class action. Bisogna tutelare i consumatori e andare fino in fondo in una vicenda che presenta tante ombre inquietanti”.
Le adesioni alla class action avviata dall’associazione Codici sono ancora aperte. Per informazioni su come partecipare ed assistenza è possibile telefonare al numero 065571996 o scrivere a segreteria.sportello@codici.org.