Scuola, D’Amato (avs) scrive a Bruxelles: da governo nuovo schiaffo ai docenti precari, Bruxelles deferisca Italia a corte UE
Oggetto: Reiterate Violazioni dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui
alla Direttiva 1999/70/CE da parte del Governo Italiano in vista dell’ordinanza 88/24 del
Ministero dell’Istruzione Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, dopo aver prodotto ben tre diverse bozze, il 20 maggio ha pubblicato l’ordinanza ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, inerente il processo diaggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) per il biennio 2024-2026.
Tra le principali novità relative alle Tabelle di valutazione dei titoli va segnalata l’attribuzione di un punteggio fisso di 24 punti per chi partecipa ai concorsi ordinari o conclude i corsi di abilitazione, senza differenziazione basata sul volume dei CFU (Crediti Formativi Universitari) acquisiti, che possono ammontare a 60, 36 o 30.
Questa decisione rappresenta una novità rispetto alla proposta preliminare, che prevedeva
l’assegnazione del punteggio pieno di 24 punti unicamente ai partecipanti dei concorsi ordinari e a coloro che avevano completato i percorsi di abilitazione con un impegno formativo di 60 CFU.
Nell’aggiornamento delle GPS 2024 è stata creata una specifica graduatoria dedicata ai docenti di Educazione Motoria nelle scuole Primarie, destinata a coloro che hanno ottenuto
l’abilitazione professionale mediante il superamento del concorso di cattedra corrispondente.
Gli aspiranti docenti in possesso di un titolo di accesso più favorevole rispetto a quello già
registrato potranno aggiornare la loro qualifica attraverso un processo semplificato,
notevolmente più agile rispetto a quello adottato nel 2022.
Tra le innovazioni più significative emerge inoltre la possibilità per gli aspiranti docenti
di visualizzare una stima del proprio punteggio GPS dopo aver presentato la domanda di
aggiornamento, inserimento o trasferimento.
A seguito degli aggiornamenti normativi intervenuti, durante la presentazione delle domande per l’aggiornamento delle Graduatorie GPS 2024-2026, sarà obbligatorio dichiarare nuovamente in maniera completa tutti i titoli che conferiscono diritto a riserve di posti o a preferenze.
Gli aspiranti docenti che scelgano di non procedere con l’aggiornamento delle Graduatorie GPS per il 2024 manterranno il punteggio acquisito nell’aggiornamento del 2022, tuttavia, non avendo aggiornato le proprie informazioni, perderanno qualsiasi preferenza
e diritto a riserve previste dalla normativa.
Per essere inclusi nella seconda fascia delle Graduatorie GPS delle scuole secondarie di primo e secondo grado, a differenza di quanto avveniva per l’aggiornamento del 2022, non sarà più necessario possedere i “vecchi” 24 crediti formativi universitari (CFU).
Coloro che stanno completando i percorsi di abilitazione o specializzazione sul sostegno e
otterranno il titolo entro il 30 giugno 2024 avranno la possibilità di iscriversi nella prima
fascia delle Graduatorie GPS con una clausola di riserva, che dovrà essere sciolta entro il
mese di luglio.
Inoltre, qualora soddisfino i criteri richiesti, questi candidati potranno anche optare per l’inserimento a pieno titolo nella seconda fascia o in prima fascia con riserva.
Gli aspiranti docenti che hanno ottenuto un titolo di abilitazione o di specializzazione sul
sostegno all’estero possono essere inseriti con riserva nelle Graduatorie GPS, a condizione
che abbiano inoltrato la domanda per il riconoscimento del loro titolo.
Rispetto alle regole precedenti, anche in attesa di sciogliere la clausola di riserva, sarà possibile per loro stipulare contratti di supplenza (con clausola risolutiva).
In ragione di quanto suesposto, si evince che le discriminazioni addizionali delle quali risultano soffrire i lavoratori a tempo determinato del settore pubblico scolastico in Italia, a seguito dell’approvazione dell’ordinanza 88/24 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, possono essere considerate chiaramente un diretto corollario dell’assenza nell’ordinamento nazionale di misure efficaci, proporzionate e dissuasive atte a prevenire e sanzionare discriminazioni ed abusi nei confronti dei lavoratori a tempo determinato, oggetto della procedura di infrazione 2014/423, avviata nel 2019 ma su violazioni riconducibili da atti ufficiali al periodo ante-2014.
Il permanere nel quadro legislativo italiano del contrasto con le clausole 4 (Principio di non discriminazione) e 5 (Misure di prevenzione degli abusi) dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui alla Direttiva 1999/70/CE, in assenza ancora oggi di deferimento in Corte di Giustizia UE dell’Italia per la persistente e reiterata violazione della disciplina comunitaria in materia, continua a produrre effetti viepiù nefasti.
Alla luce di quanto descritto si chiede:
Se la Commissione Europea intenda procedere al deferimento dell’Italia presso la Corte di
Giustizia dell’Unione Europea nel quadro della procedura d’infrazione 2014/423.
In attesa di cortese riscontro, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti
Rosa D’Amato
Membro del Parlamento Europeo