Impossibile, pur volendolo, quantificare quanti libri, articoli o persino video e film siano stati prodotti su S. Nicola, guardandolo pure nella sua declinazione laica e consumistica nei panni di Santa Claus, o Babbo Natale per dirla in italiano… ma in realtà un Santo dai mille miracoli e su cui vi è davvero tanto da scoprire ancora
Nessuna meraviglia, dunque, se la Sala Dalfino era praticamente piena, nonostante l’appuntamento mattutino e di sabato, per la presentazione di un ennesimo libro su di lui ma che già dai nomi in locandina non poteva non richiamare un pubblico di élite culturale e molto legato al culto di questo Santo che, unendo le Chiese Cattolica e Ortodossa, ha fatto di Bari l’altra Capitale e quella, se vogliamo, più universale della Cristianità.
Basti solo pensare al fatto che il Papa e Santo Karol Wojtyla, il costruttore di quell’Europa Est Ovest che ha funzionato benissimo per 70 anni sino a due anni e mezzo fa, è a Bari che ha organizzato «il più grande evento della storia dei Popoli» e la Marcia della Pace con cui voleva impedire la guerra che gli Usa hanno poi comunque scatenato contro l’Iraq nel 1990.
Con l’ospitalità del Comune di Bari e organizzato dall’Associazione omonima nata sulla scorta dell’antico Ordine voluto da Re Carlo III d’Angiò Durazzo nel 1381, è un libro dal titolo senza equivoci “I Cavalieri di S. Nicola e Bari nel Mondo” quello, infatti, presentato ieri a firma del dr. Giuseppe Massimo Goffredo, gran Maestro dell’Ordine, e di Paolo Caradonna , ormai figura notissima non solo a Bari perché interprete vivente e in carne ossa del San Nicola dei cortei storici e di tantissimi filmati nelle sue vesti.
Impreziosito dalla bellissima prefazione di S. E. Mons. Paolo Cartolari, un volume solo apparentemente autoreferenziale ma ricco di notizie inedite tra le righe che, ripercorrendo anche per immagini una storia nella Storia, spiega le più importanti tappe di questo sodalizio, sempre più appetito, a cominciare dai rapporti aperti e dai legami sempre più forti con ordini similari e l’aristocrazia italiana ed europea, per andare a finire alla forte sinergia recente con Venezia, nel nome di S. Nicola, con cui condivide il sentito culto e le spoglie. Quanto basta e avanza anche a spiegare il perché, a ottobre, i “Cavalieri dell’Ordine della Nave e di San Nicola” avranno pure l’onore di essere ricevuti, in Vaticano, da Papa Francesco.
Al tavolo dei relatori, insieme agli autori, con la presentazione affidata alla Contessa Matilde Aurora Tanzi, la N.D. Rita Bruno il dr. Giuseppe Cascella, Presidente della Commissione Cultura di Bari, e il dr, Luigi Antonio Fino, nonché noto storico, anche a vicariare l’assenza forzata del prof. Enzo Varricchio, uno dei più accreditati studiosi nicolaiani.
Mattinata intensa come poche, anche un finale inatteso quando, con accanto un’enorme forma con il Vescovo di Myra in effigie, il suo interprete terrestre, Paolo Caradonna, ha distribuito ai presenti il “pane di San Nicola”, ovvero una pagnotta con il buco al centro fatta apposta così per poter essere infilata sui bastoni dei tanti pellegrini che, da ogni parte, venivano a piedi fino a Bari per onorarlo.
Questo il racconto, questa la cronaca, e il tributo di Fede dovuto a questo Protettore dei bambini, delle donne e dei marinai e Santo Universale della Pace. D’altronde, per come stanno le cose, ora non ci resta che Lui come speranza acché, con l’aiuto della Politica e la preghiera di tutti – come pure abbiamo scritto da queste pagine – S. Nicola possa fare quel miracolo che non fece trent’anni fa, fermando questa guerra ora tra fratelli cristiani che sta provocando infiniti danni e lutti e rischia di distruggere l’Umanità intera.
Ma davvero vogliamo che l’Armageddon profetizzato da Giovanni nel Nuovo Testamento si realizzi, senza che la Chiesa e gli uomini di buona volontà del Mondo intero facciano di tutto per impedirlo?
Enrico Tedeschi