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Intervista a Giuseppe Caponio, il giovane trombettista bitrittese

Giuseppe Caponio, classe 93, di Bitritto, studia tromba presso il conservatorio Niccolò Piccini di Bari nella classe del maestro Domenico Pasquino e attualmente è un trombettista in sostituzione nei più validi concerti bandistici del nostro territorio, oltre che direttore artistico della compagnia teatrale “Reforma”.

Come é nata la tua passione per la musica e quando hai iniziato a suonare?

La mia passione è nata quando ero piccolo, principalmente grazie a mio padre che è un grande trombettista. Ha avuto la fortuna di far carriera negli anni d’oro del Teatro Petruzzelli: è andato in Egitto, portando l’Aida di Giuseppe Verdi proprio lì dove è stata scritta; ha lavorato con Placido Domingo, Katia Ricciarelli, Franco Zeffirelli e vari personaggi. Fin da bambino quindi lo ascoltavo mentre suonava in casa e lui stesso mi faceva ascoltare un fortissimo trombettista francese morto nel 2012, Maurice André; poi l’ho seguito anche nelle sue tournée estive alle feste patronali in cui era un solista di cornetta in mib, esattamente flicornino in mib, esecutore di brani strumentali come la Traviata o il suo cavallo di battaglia la “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti. E inevitabilmente, frequentandoli, ho ereditato anche io la passione per i concerti bandistici. Così nel 2005 ho iniziato a suonare per hobby, anche in banda, fino a quando nel 2012 ho sentito l’esigenza di migliorarmi e di studiare seriamente. Mi sono iscritto al conservatorio di Bari incominciando nella classe del Maestro Domenico Gabriele, ma dopo qualche anno per motivi personali e familiari ho interrotto e ripreso solo nel 2020, anno in cui ho deciso che avrei intrapreso questa strada a livello professionale.

C’è stato un momento specifico in cui l’hai capito?

In realtà non c’è stato un momento preciso, credo siano state la consapevolezza di averlo nel sangue e l’aver vissuto tante esperienze in quell’ambito anche insieme a mio cugino, mio omonimo, che mi hanno spinto a perseverare in questo senso. Il mio desiderio ora è laurearmi in tromba e nel prossimo futuro diventare insegnante di musica per ragazzi presso qualche Istituto.

Vivi la musica live in due ambiti differenti, i classici concerti e quelli bandistici. Quale ti entusiasma di più?

Io personalmente preferisco l’ambito classico, orchestra banda e solistico: esibirmi nelle feste patronali in questa maestosa cassa armonica, esprimere attraverso uno strumento di ottone ciò che viene fatto dalla voce in teatro. Nel 2016 ho iniziato la mia carriera da solista nelle bande da giro come flicorno soprano con la banda di Bisceglie, sotto la direzione del Maestro Giovanni Pellegrini; dopodiché nel 2018 sono passato nella banda di Conversano Piantoni come solista flicorno soprano sotto la direzione del Maestro Susanna Pescetti e poi nel 2019 in quella di Lecce con la Cornetta in mib (come spalla) sotto la direzione del Maestro Paolo Adesso. Devo ammettere che mi sento più portato per la musica classica, ma non disdegno anche quella contemporanea. Nel 2021, sono diventato responsabile artistico della banda cittadina di Bitritto “Santa Cecilia” nel mio paese e mio padre nello stesso anno, invece, direttore e concertatore. Quindi, ci siamo divisi la direzione artistica e in tre anni – nonostante le difficoltà legate alla ripresa post pandemia – siamo riusciti ad organizzare tanti concerti e ad eseguire sia il repertorio classico, rispettando i grandi della musica, sia un repertorio più moderno per attirare le nuove generazioni a questo fantastico mondo, portando brani “My Way”, “New York”, “Sway” di Michael Bublè oppure i Pooh, Lucio Dalla, i Queen. Questo mix di registri musicali ci ha permesso molto spesso di raggiungere quello che è l’obiettivo principale della banda: far ballare e divertire il pubblico sempre con estremo rispetto per la musica.

Hai aperto un tuo canale YouTube, come mai? Credi che nel 2024 sia ancora un mezzo potente per raggiungere più pubblico?

Ho aperto un canale YouTube perché voglio portare avanti la voce musicale di mio padre in primis ma anche la mia, caricando i concerti in cui mi esibisco durante l’anno e le mie espressioni nel modo di suonare con il fine di far conoscere a quante più persone possibili la grande tradizione bandistica che abbiamo in Puglia. L’idea è nata principalmente per poter magari in futuro realizzare un cd dedicato a mio padre, o partecipare a qualche concorso o rassegna. Inoltre, io sono anche componente di una brass band che si chiama 7even Brass Band, in cui suono tromba e flicorno soprano. Abbiamo fatto un fantastico concerto lo scorso dicembre, portando le sigle dei film e proiettando anche le immagini attraverso un videoproiettore. Abbiamo vinto un concorso a Sannicandro di Bari e attualmente abbiamo in programma altri concorsi e concerti sul territorio. Quindi sul mio canale praticamente riporto quelle che sono le mie esperienze e il mondo che mi appassiona e credo sia un mezzo efficace per connettermi con le persone che apprezzano questa sfaccettatura della musica.

Tra tutte queste esperienze ce n’è qualcuna che ti ha particolarmente segnato?

Nell’anno accademico 2022-2023 ho avuto la fortuna, grazie al mio conservatorio, di fare un Erasmus in Polonia, da cui è nato un gemellaggio tra il Comune di Bitritto e la città di Poznan, che mi ha permesso di portare poi qui da noi ben dodici studenti polacchi per fargli vivere l’esperienza della banda e non solo. Ci tengo moltissimo a portare il nome di Bitritto all’estero e far conoscere le nostre tradizioni, il nostro modo di suonare. Se devo dirti il mio concerto più importante fino ad ora è senz’altro quello del 2019 con la banda di Mola di Bari, avendo l’opportunità incredibile di suonare Il Trovatore di Giuseppe Verdi. È stato per me emozionante non solo dal punto di vista artistico, ma anche perché è stata l’unica occasione di suonare affianco a mio padre, dopo di che lui ha deciso di ritirarsi e di insegnare tromba presso la Scuola media statale Massari Galilei di Bari. Ti ho citato questo in particolare ma, in realtà, ci sono stati tanti altri concerti bellissimi diretti da lui in cui io suonavo. Il legame che abbiamo, ha fatto sì che quando lavoravamo insieme riuscivamo a capirci con un solo sguardo oppure non guardandoci affatto, solo ascoltandoci.

Sei anche direttore artistico di una compagnia teatrale. Come mai ti sei approcciato anche a questo mondo?

Ho accettato questo incarico perché non vivo solo di musica classica e bande; mi piace molto organizzare spettacoli teatrali e musical, in cui la parte recitata e quella musicale si fondono tra loro e in cui devi essere sì un attore ma anche un cantante di musica leggera. Un connubio fantastico secondo me. Anche questa passione mi è stata tramandata da mio padre che da bambino mi face vedere “Pinocchio – il grande musical” con le musiche dei Pooh e la regia di Manuel Frattini e ne rimasi affascinato. Così ho pensato di usare le mie competenze per unire due mondi e lo scorso febbraio sono riuscito a metter su uno spettacolo composto da pezzi che raccontano com’è nata la festa patronale di Bitritto e che cosa comporta una festa patronale.

Prossimi concerti in programma?

In programma ho tanti eventi in giro per la Puglia e non. Ma ho un grande progetto in mente: un concerto a Bitritto per pianoforte e cornetta in mib delle aree d’opera di Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua morte. Sarà un esperimento molto particolare e difficoltoso ma è ancora solo un’idea, un mio personalissimo desiderio.

 

CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@giuseppecaponio2013

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