Le valute dei mercati emergenti sono crollate quest’anno mentre il dollaro si rafforzava sempre di più. La valuta di Taiwan è scesa al livello più basso in quasi otto anni questa settimana, la rupia indiana è crollata a un record e il ringgit della Malesia è vicino al livello più debole dalla crisi finanziaria asiatica del 1998. Tutte tranne una delle 23 principali valute dei paesi in via di sviluppo.
ll dollaro sta causando il caos nei mercati emergenti
Uno dei motivi principali della forza del dollaro è l’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Quest’anno la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse in modo aggressivo nel tentativo di combattere l’inflazione. Ciò ha reso il dollaro più attraente per gli investitori, che cercano rendimenti più elevati sui loro investimenti. Di conseguenza, hanno svenduto le valute dei mercati emergenti a favore del dollaro. Le valute asiatiche hanno subito alcuni dei maggiori ribassi quest’anno, soprattutto perché i tassi delle banche centrali nella regione sono più bassi rispetto alla maggior parte degli altri mercati emergenti. Il benchmark della Malesia, ad esempio, è inferiore di 2,5 punti percentuali a quello della Fed, un deficit record per il paese del sud-est asiatico. Anche i tassi equivalenti in Tailandia, Corea del Sud, Taiwan e Cina sono inferiori a quelli degli Stati Uniti. Mentre i politici statunitensi hanno aumentato i costi di finanziamento negli ultimi due anni, la banca centrale cinese ha allentato la politica per sostenere la sua economia zoppicante. Ciò ha visto lo yuan sotto costante pressione, e si è diffuso anche su altre valute asiatiche, in particolare quelle della Corea del Sud e di Taiwan che hanno stretti legami economici con la Cina. Anche l’incertezza geopolitica contribuisce alla forza del dollaro. La guerra in corso in Ucraina e l’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno reso gli investitori nervosi riguardo all’economia globale. Ciò ha portato a una fuga verso la sicurezza, con gli investitori che hanno acquistato il dollaro, visto come un bene rifugio.
Crollo delle valute asiatiche
Mercoledì i capi delle finanze di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno espresso con un raro avvertimento la caduta dello yen e del won. I politici di tutta la regione hanno anche messo a punto una serie di strumenti per rafforzare le loro valute. La Cina ha utilizzato il sistema di fissazione valutaria giornaliera per sostenere lo yuan, mentre le banche statali hanno cercato di rafforzare la valuta vendendo dollari. La Banca Indonesia ha attinto alle sue riserve di valuta estera per acquistare rupie, mentre la banca centrale della Malesia ha incoraggiato le aziende statali a rimpatriare i proventi degli investimenti esteri e a convertirli in ringgit. Perfino la Banca del Giappone, è intervenuta direttamente sul mercato per sostenere la sua valuta.
