Mercoledì il Dollaro è salito su tutta la linea, impennandosi contro lo Yen giapponese. La valuta nipponica è scesa di quasi l’1% a 153,24 rispetto al biglietto verde. Il livello più basso dal 1990. Il major è salito, dopo che l’inflazione statunitense è aumentata più del previsto a marzo, spostando i tempi previsti per un primo taglio dei tassi da giugno a settembre. Secondo Wall Street il crollo dello Yen potrebbe spingere le autorità giapponesi a intervenire sul mercato per sostenere la valuta. Infatti i trader sono in allerta da settimane per un possibile intervento da parte delle autorità di Tokyo, poiché anche la storica uscita dai tassi negativi in Giappone non è riuscita a risollevare la valuta.
Lo Yen crolla ai minimi di 34 anni contro il Dollaro
Lo Yen è scivolato dopo l’arrivo dei dati economici statunitensi rivelati dal Bureau of Labor Statistics (BLS). Il rapporto ha mostrato che l’inflazione si sta riaccelerando. L’ indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,4% su base mensile e del 3,5% sul dato annuale, superando le stime. L’IPC sottostante, che esclude voci volatili come cibo ed energia, è stato superiore alle proiezioni ma è rimasto invariato rispetto ai dati di febbraio allo 0,4% su base mensile e al 3,8% su base annua. Ciò ha innescato una reazione nei mercati finanziari, con i rendimenti dei titoli del Tesoro USA saliti alle stelle, con il segmento a breve della curva, vale a dire il T-note a 2 anni, che è salito di 20 punti base. In anticipo sul calendario, gli operatori del mercato stanno tenendo d’occhio l’ultimo rilascio dei verbali di politica monetaria della Federal Reserve. L’euro, nel frattempo, è sceso dell’1,06% a 1,0741 dollari, al ritmo del più grande calo giornaliero in circa un anno.
