di Mimmo Lastella
Carissimi lettori, carissime lettrici
Circa vent’anni fa, il centrosinistra pugliese, all’indomani dell’opera moralizzatrice che culminò con le operazioni speranza e primavera, quest’ultima scrisse la parola fine all’antico mestiere del contrabbando di sigarette, inaugurò una stagione politica denominata “la Puglia migliore o primavera pugliese” che dir si voglia, stagione che vide protagonisti il compagno Nichi Vendola, eletto per ben due legislature alla presidenza della regione e l’ex Pm Michele Emiliano, eletto prima sindaco di Bari e poi per ben due volte presidente della regione Puglia.
Tale nuovo corso della politica regionale, si proponeva di assicurare ai cittadini “baresi e pugliesi” e alle giovani generazioni, un modello di città e di regione vivibile, e moralmente integra, scevra da politiche affaristiche e palazzinare; che, a loro dire, avevano caratterizzato il periodo precedente.
Ora, chi scrive, aveva accolto con particolare entusiasmo tale nuovo corso, forte delle sue convinzioni ideologiche di stampo berlingueriano, convinzioni che, a dispetto delle dicerie della strada e degli pseudo-militanti sinistri dell’ultimo minuto, a tutt’oggi “pur facendo parte di un movimento politico diverso”, non rinnega; anzi, le rafforza visto che loro, col tempo, le hanno messe nel dimenticatoio, tradendo la classe operaia e genuflettendosi alle politiche neoliberiste e tecno-finanziarie dell’Ue e per restare a casa nostra, alle politiche affaristiche e clientelari della peggior specie, condite da connivenze malavitose, connivenze che un tempo, Lorsignori avevano avversato.
Il tutto, pur di mantenere un potere in eterno, con buona pace del principio democratico dell’alternanza, e non mi si venga a dire che, è stato creato pur d’impedire alla destra di prendere il potere, perché di quella destra “fascista e razzista”, avete imbarcato personaggi della peggior specie, buttando alle ortiche: “primavera pugliese, la Puglia migliore” e di conseguenza, ingannando le giovani generazioni e i cittadini tutti.
Pur non essendo un cattolico fervente, credo che oltre alla giustizia terrena “che, si sa deve fare il suo corso”, voiun giorno, possiate dare conto a Dio e alla storia delle vostre malefatte ed essere giudicati dal sinedrio celeste; oltre che, dai cittadini elettori.
S. Berlinguer, si sta rivoltando nella tomba.
“scrittore e opinionista”.
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