Lo scorso anno la Banca Centrale Europea (BCE) ha subito la prima perdita annuale in bilancio dal 2004, poiché le sue ingenti partecipazioni obbligazionarie l’hanno lasciata esposta all’aumento dei tassi di interesse. I conti annuali della banca per il 2023, resi pubblici il 22 febbraio, mostrano che ha registrato una perdita di 1,3 miliardi di euro (1,4 miliardi di dollari). La cifra sarebbe stata sostanzialmente maggiore, ma la BCE ha speso 6,6 miliardi di euro utilizzando l’intero accantonamento per il rischio finanziario. La perdita rimarrà in bilancio per essere compensata in futuro. Inoltre, la Banca Centrale Europea, ha affermato che probabilmente subirà perdite nei prossimi anni, ma che poi si aspetta di tornare a realizzare profitti sostenuti.
La BCE subisce la prima perdita dopo 20 anni
Un titano del mondo finanziario, inattaccabile e sempre redditizio, che improvvisamente riporta una perdita per la prima volta in 20 anni; non è la trama di un thriller finanziario, ma la realtà affrontata dalla Banca Centrale Europea (BCE) nel 2023. In qualità di custode della politica monetaria dell’eurozona, la prima perdita della BCE dal 2004 segnala più di un intoppo finanziario; rivela le complessità e le sfide della gestione di un’economia moderna. Nel tentativo di contenere l’impennata dell’inflazione post-pandemia e le tensioni geopolitiche seguite all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la BCE ha assunto una posizione decisiva. I tassi di interesse sono stati aumentati dal territorio negativo al livello record del 4% tra luglio 2022 e settembre 2023. Questa manovra aggressiva mirava a raffreddare l’inflazione, ma ha comportato una serie di conseguenze. In primo luogo, ha portato ad un aumento delle spese per interessi sulle passività principali, mentre il reddito da interessi sulle sue attività è rimasto indietro a causa dei tassi fissi o delle scadenze lunghe. Il risultato? Una perdita netta di interessi di 7,19 miliardi di euro nel 2023, in netto contrasto con i 900 milioni di euro di proventi dell’anno precedente. Inoltre, per otto anni, la BCE ha seguito una politica di stimoli fiscali che ha gonfiato il suo bilancio, ma è stata considerata controversa in alcuni ambienti. La Banca Centrale ha avviato la stretta quantitativa nel marzo 2023. Pertanto tassi più alti hanno spinto in perdita diverse banche centrali nazionali, tra cui la Bundesbank tedesca e la Banca nazionale svizzera. Sebbene le perdite non incidano sulla capacità di una banca centrale di attuare il mandato di mantenimento della stabilità dei prezzi, i dati annuali sono considerati una misura di credibilità e possono avere un impatto su azioni più ampie.
Proiezioni future
Nonostante la battuta d’arresto finanziaria, la BCE mantiene un atteggiamento di resilienza. Rassicura che le sue capacità operative non sono ostacolate dalla perdita finanziaria. La forza finanziaria della banca è ulteriormente sottolineata dai suoi consistenti conti di rivalutazione e dal capitale, per un totale di quasi 45 miliardi di euro. Inoltre, la BCE è ottimista riguardo al futuro, prevedendo un ritorno a profitti sostenuti dopo aver attraversato i prossimi anni di potenziali perdite. Questo ottimismo è radicato nell’aspettativa di un bilancio in calo a causa della liquidazione dei passati acquisti di obbligazioni e di una potenziale riduzione degli oneri finanziari. Tuttavia, la perdita finanziaria della BCE nel 2023, pur essendo un evento raro, offre una visione unica delle sfide della politica monetaria nel complesso panorama economico di oggi. Sottolinea il delicato equilibrio tra il controllo dell’inflazione e la gestione della salute finanziaria della banca centrale. Mentre la BCE attraversa questo periodo difficile, le sue azioni e strategie saranno attentamente monitorate, non solo per il loro impatto economico ma anche per le implicazioni sul sistema finanziario più ampio e sull’indipendenza della politica monetaria.