ROMA (ITALPRESS) – “L’ipotesi che io sia la regista del presidente Pinelli o del ministro Nordio è surreale. Ho letto le polemiche su Pinelli, ma dopo il suo chiarimento ogni equivoco è fugato». Lo afferma in una intervista a La Repubblica, Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia del Senato. “Sbaglia chi chiede genericamente di eliminare il correntismo. Esiste un associazionismo sano, basato su un’attività di confronto culturale tra magistrati, e uno patologico, da eliminare. E’ da recidere solo quello che si fa potere, finalizzato a occupare e spartire gli incarichi.Sono i magistrati che ci chiedono di essere liberati da questo cattivo correntismo” continua Bongiorno che su Nordio dice: “Tra me e il ministro c’è un dialogo sempre aperto. Apprezzo la sua lealtà e il grande rispetto che dimostra per la commissione Giustizia che presiedo». Sulla corruzione: “tutti lo consideriamo un fenomeno odiosissimo e un reato su cui non intendiamo arretrare. E vogliamo combattere pure le moderne forme di corruzione usando i nuovi strumenti telematici”.Sulle intercettazioni Bongiorno spiega: L’ho detto e lo ripeto, le intercettazioni sono uno strumento investigativo irrinunciabile. Nessuno può ignorare quanto siano decisive in alcune indagini sia per reati di mafia che di corruzione. La commissione ha fatto un’approfondita indagine conoscitiva e sono emerse alcune significative criticità, e su queste si cerca di intervenire senza stravolgere o depotenziare lo strumento».In merito alla stretta sulla libertà di stampa. “Quando presiedevo la commissione Giustizia della Camera, anni fa, mi sono opposta, e con vigore, ad alcune norme che avrebbero creato un vero blackout informativo. La mia posizione rimane identica. Ma allo stato, non vedo proposte che presentino rischi di questo genere”.
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