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Sentenza Consiglio di Stato impianti minimi, mozione Pagliaro: “Rincari TARI a 50% se ne faccia carico la Regione”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Carenza di impianti e percentuale media di raccolta differenziata ancora sotto il 60%: sono i due fattori che rischiano di far lievitare pesantemente la Tari per i cittadini pugliesi, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 6 dicembre scorso.

Sentenza che ha di fatto determinato il blocco dei conferimenti della frazione indifferenziata dei rifiuti solidi urbani da parte dei comuni pugliesi nei cosiddetti impianti minimi. Per scongiurare questo salasso, ho presentato una mozione che impegna la giunta regionale a farsi carico dei maggiori costi della tassa sui rifiuti che derivano dall’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato, in modo da tutelare i cittadini pugliesi.

Alla Regione, infatti, è imputabile la responsabilità politico-programmatica della carenza di impianti per lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti indifferenziati su tutto il territorio regionale, perché se vi fosse stato un numero congruo di discariche si sarebbe evitata la grave situazione attuale.

Finora i conferimenti erano regolati secondo il sistema della tariffazione al cancello che imponeva un tetto ai prezzi dei gestori, secondo la delibera Arera (l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) del 3 agosto 2021, smantellata dalla sentenza del Consiglio di Stato.

L’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti (Ager), con nota del 5 gennaio scorso, ha annunciato che le tariffe di conferimento dovranno essere adeguate alla variazione dell’indice Istat e dunque subiranno un significativo aumento. Ciò comporta per i singoli comuni, soprattutto per quelli con percentuali più basse di raccolta differenziata, il rischio di aumenti fino al 50% del costo di conferimento della frazione indifferenziata.

Non è giusto che siano i cittadini a pagare di tasca propria, da qui la mia mozione che impegna la giunta regionale ad intervenire, viste le sue responsabilità nelle carenze impiantistiche che causano la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti”.

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