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Successo per Feste al Gagarin

Arci Gagarin ha proposto, Venerdì 29 e Sabato 30 Dicembre, due incontri letterari presso la propria sede, in Via Pasubio a Taranto, per il ciclo Feste al Gagarin.

«Da qualche anno a questa parte – fa sapere il Direttivo – Arci Gagarin organizza un cartellone di iniziative di fine anno, pensato per i cittadini e per chi rientra a Taranto dalle proprie sedi di lavoro o universitarie.»
Cultura e temi di grande attualità si susseguono in una rassegna che quest’anno ha proposto la presentazione di due libri.

Punto di partenza per il dibattito della prima serata Con il reddito di cittadinanza. Un’etnografia critica di Maristella Cacciapaglia (Meltemi 2023), una inchiesta sul RdC condotta sul territorio di Taranto.

«Il volume si propone come un’etnografia critica, incentrata sulla voce dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, in un’area marginale del nostro paese.
Tramite il loro vissuto, si intende comprendere e far comprendere la condizione simbolica, materiale ed esistenziale in cui quei soggetti vivono tutti i giorni, ma anche la loro esperienza rispetto ai processi di una politica pubblica tra le più discusse degli ultimi tempi.
Il contesto prescelto è quello della città di Taranto, nel Mezzogiorno d’Italia, dove le criticità ambientali si intrecciano con quelle sociali, oltre che con le possibilità di costruire “una vita senza welfare”.»
È intervenuta l’autrice Maristella Cacciapaglia, sociologa ed economista, attualmente assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano.
Con lei ha dialogato Paolo Inno, giornalista e sociologo tarantino trapiantato a Bari.
«È troppo tempo che a Taranto non si parla della situazione sociale e della povertà, soffocati come siamo dalla retorica sulla rinascita.
L’analisi sui percettori del reddito di cittadinanza condotta da Maristella Cacciapaglia ci ha portato nel cuore di una questione dirimente per il presente e il prossimo futuro di Taranto.
Terremo alta l’attenzione sul tema!»

Protagonisti della seconda e ultima serata i versi di Pasquale Pinto, raccolti nella silloge La terra di ferro e altre poesie 1971-1992, a cura di Stefano Modeo (Marcos y Marcos 2023). È il racconto, attraverso i versi del poeta tarantino, del passaggio dalla vita rurale e artigianale alla vita in fabbrica.

Operaio dell’Italsider di Taranto sin dal 1964, Pinto si iscrive a pieno titolo anche in un filone di letteratura operaia, soprattutto per la sua opera più celebre, La terra di ferro. Un poeta capace di tradurre la condizione operaia in condizione umana attraverso il suo verso breve, tagliente, scarno di figure retoriche, ritmato, essenziale, come la sua produzione. Un uomo dal carattere schivo, solitario, al riparo dalla mondanità e dai corteggiamenti letterari, che ci ha lasciato nel 2004 e che merita di ricevere nuova luce e attenzione.

Presente all’incontro il curatore Stefano Modeo (poeta) in dialogo con Giuseppe Goffredo (poeta e scrittore) e Salvatore Romeo (ricercatore presso l’Università di Roma Tor Vergata).

«Un incontro all’insegna della poesia e della riflessione, su un passaggio cardine della storia della città, quello dell’insediamento del siderurgico e delle trasformazioni che questo ha portato sul territorio.
Dobbiamo molto a Stefano Modeo per queste ricerche, che stanno consentendo di riallacciare a dinamiche extraterritoriali le figure di intellettuali e poeti sinora confinati all’interno di una claustrofobica bolla locale.

Siamo grati a Salvatore Romeo, per l’inquadramento storico, e a Giuseppe Goffredo, per aver restituito la personalità di Pasquale Pinto.
Grazie a tutti i presenti, sempre numerosissimi. Per due sere consecutive abbiamo terminato i libri a disposizione!
Arci Gagarin vi dà appuntamento al 2024, augurando a tutti buon anno!»

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