di Alessandro Romanelli
BARI – Sabato scorso e tornato a suonare al Petruzzelli un grande della tastiera, Alexander Malofeev. Pianista russo di 23 anni con alle spalle una già intensa carriera. Qui lo abbiamo scoperto qualche anno fa che interpretava il mitico Rach 3. E ieri durante il suo primo concerto da solista al Petruzzelli ha sciorinato le sue straordinarie qualità pianistiche.
La prima parte del concerto era dedicata al Barocco con musiche pianistiche di Haendel,Purcell,Muffat e il sommo Bach. Bellissima la prima parte, curata in ogni dettaglio dal talentuosissimo pianista Malofeev, che ha tirato fuori dal suo cilindro un abilità virtusistica degna di un Glenn Gould, con sognanti toccate ed incredibili nuances degne dei grandi pianisti di oggi e di ieri. Ma è stato nella seconda, ardua parte del concerto, che Malofeev ci ha commosso per bravura e dominio perfetto della tastiera (stupendo il Fabbrini-Steinway della Fondazione).
Chopin con l’ Andante spianato e grande Polonaise brillante. Brano tra i cavalli di battaglia del leggendario Arturo Benedetti Michelangeli. Suonato però con rara leggerezza e soavità con note accarezzate ed amate dal russo con passione tutta romantica.
E ancora di più sorprendente nel grandissimo Liszt delle due trascrizioni wagneriane. Il sogno di Elsa dal Lohengrin è l’ouverture dall’opera Tannhauser. Composizioni perfettamente ricreate da Malofeev, nonostante le grandi difficoltà intrinseche nella tecnica trascendentale pianistica lisztiana, ma da lui riproposte con naturalezza tipica della fanciullezza.
E poi i bis russi non potevano mancare. Insomma un grandissimo pianista a Bari. Ci ha regalato una serata pre-natalizia degna della stagione concertistica appena vissuta. Applausi e ovazioni meritatissimi.
