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Taranto – Nel castello Aragonese rivive la luce nei colori di Elio Bruni

Nella bella e coinvolgente presentazione della critica d’arte Irma Saracino, al castello Aragonese, Elio Bruni, scomparso da un anno, rivive con la sua arte in un’inaugurazione da sogno

Non è solo arte è vita, felicità, appunto sogno quello che Irma Saracino sciorina presentando l’artista, un vero artista, poliedrico, poeta, musicista, macchiaiolo.

La figlia Antonella ci dice:

“Nell’arte di mio padre ci vedo molta umanità, molto attaccamento alla vita, luci e colori che viveva nel quotidiano. Ho sempre visto i quadri, fin da quando ero piccola, attraverso cui ho conosciuto meglio mio padre, nel vedere la natura, i paesaggi che lui attraversava sia per lavoro che per vita privata. Ho percepito la sua evoluzione artistica dall’astrattismo, i primi quadri erano tutti astratti come uno sfondo nero; quindi, la sua arte è proprio l’evoluzione della sua vita la sua crescita e anche delle sue emozioni, con una grande attenzione al Sud e a Taranto”

Ad Irma Saracino, il tuo punto di vista critico

“Siamo di fronte a un’artista vero, nel senso che a parte il cromatismo, c’è il simbolismo che ci proietta in una dimensione spaziale e infinita

 Una produzione introspettiva?

“questo e un percorso sull’ultima produzione ed è quello della maturità perché io lo conoscevo da ragazzina prima era un astrattista complementare con tratti geometrici”

Era anche musicista?

Si poeta, suonava il sassofono, il clarinetto, tutto sì, al vero artista non ci sono limiti, io lo dirò anche stasera, ho sempre detto che quando siamo di fronte a un vero artista questo è il messaggio, la voce dell’arte è pubblica e si esprime attraverso diversi moduli espressivi, ma il messaggio universale è unico, vita e arte in lui sono la stessa cosa perché per l’artista, quando siamo, ripeto, di fronte a un’artista vive nell’arte per l’arte e l’arte è la sua vita capisci,  cioè è una simbiosi.”

C’è molta Taranto nei suoi quadri

“Il mare, il borgo, e poi gabbiani, sono ricorrenti sono il simbolo di libertà, il simbolo di superamento del limite, lui ha la percezione del limite e quelle finestre sono uno sguardo che rivolge dal suo nido, con una introspezione di pascoliana memoria, verso una dimensione cosmica assoluta”

Il cronista potrebbe chiudere qui l’articolo, eppure nel prosieguo della serata scopriamo in Irma Saracino una risorsa per Taranto, una vera esperta d’arte che ci mette di fronte ad un vero artista, Elio Bruni, lo percepiamo presente con i suoi tubetti di colore trascinati sulla tela, i graffi, i cromatismi che si intrecciano con le note dell’anima. Vediamo la luce, le ironie sul potere, la bicicletta abbandonata in cortile, il borgo che dorme e ovunque il garrito dei gabbiani.

Ecco un evento d’arte che possiamo dire unico, dove il pubblico, entra nella tela, o sospesi nella sua bottega, come vorrebbe Elio Bruni, forse per mostrarci il mondo di luci e colori, oppure solo per farci sorridere, alla vita.

La retrospettiva è visitabile fino a Domenica 10 Dicembre, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

 

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