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Osservare la natura con il birdwatching

Zona umida Parco Dune Costiere
Zona umida Parco Dune Costiere

di Franco Faggiano *

Quante volte ci soffermiamo nel guardare uccelli volteggiare in cielo? Certamente tante. A volte comuni rondini atte a procurarsi il più disparato materiale per la realizzazione del nido, altre volte qualche poiana nel tentativo di procacciarsi il cibo dato in particolare dalla cattura di piccoli roditori e di rettili nelle aree rurali ed impervie, tuttavia già questa forma di osservazione spontanea e naturale, ci rapisce e ci affascina per la bellezza e la libertà del volo di questi splendidi esseri. Esiste, però, una forma di osservazione che ci consente di riconoscere la maggior parte dei volatili. Vediamo, dunque, in cosa consiste esattamente.

L’osservazione ornitologica (dicasi birdwatching in lingua inglese) è una curiosa attività inerente l’osservazione e lo studio degli uccelli in natura, nonché all’ascolto e al riconoscimento dei loro canti e richiami. Il birdwatching è senza dubbio un’attività che può essere svolta durante tutto l’arco dell’anno e, per praticarla, sono essenziali un binocolo, una guida, anche minimale, di riconoscimento e possibilmente un taccuino per annotare gli avvistamenti delle specie di uccelli che, in Italia, sono diverse centinaia.

Quando e dove praticarlo? Un fenomeno che permette di osservare le specie più insolite è chiaramente la migrazione. Infatti, molti uccelli si spostano per riprodursi, per cercare il cibo e per vincere le condizioni climatiche proibitive e, spesso, letali per gli stessi. Grazie a questi aspetti è possibile osservare, oltre agli uccelli stanziali (ovvero quelli che non migrano), anche gli uccelli migratori, cioè le specie che stanno migrando e che si trovano in quell’area solo di passaggio. Il birdwatching può essere espletato in luoghi completamente differenti, e le tipologie di ambiente in cui esso viene praticato sono le zone umide interne, la collina e la campagna, i litorali marini, i boschi e la montagna. Tendenzialmente, i birdwatchers amano i sopra citati ambienti naturali, ma anche in città è possibile osservare – seppur più raramente – gli uccelli stanziali, quelli migratori stagionali e di passo.

Gabbiano sul litorale marino

E l’abbigliamento del birdwatcher quale deve essere? Dipende, ovviamente, dal clima nel quale si desidera praticare l’osservazione degli uccelli. È dunque consigliabile un abbigliamento da trekking, comodo e non troppo appariscente (con colori sobri, tipo verde e/o marrone) rispetto all’ambiente circostante, quindi un utilizzo di abbigliamento camouflage può essere particolarmente idoneo. Può essere altresì utile (e osservando specie sospettose diventa indispensabile) una “copertura” che può essere realizzata grazie ad un semplice telo mimetico da portare come un mantello che copra la testa e che lasci solo un’apertura (perfetto quindi un poncho ad uso militare, utilizzabile anche in caso di pioggia) o anche una struttura fissa generalmente realizzata in legno (presente in diverse riserve e parchi naturali).

Osservazione con binocolo

Gli strumenti dell’osservatore ornitologico che caratteristiche e peculiarità devono avere? L’osservazione avviene generalmente tramite l’ausilio di un binocolo (consigliabile almeno un 8×30). Però, molti osservatori ornitologici uniscono all’osservazione anche la passione per la fotografia utilizzando reflex con obiettivi estremamente potenti. È possibile, inoltre, anche l’uso di adeguati smartphone di ultima generazione, sicuramente di più semplice trasporto, soprattutto per effettuare dei video.

Infine è bene precisare che, oltre ad essere espressamente vietato in tutte le aree naturalistiche protette, i nostri amici a quattro zampe (di qualsiasi razza e taglia) non possono essere portati con noi, sia per il disturbo che possono arrecare alle specie presenti sia per eventuali danni che possono creare alle nidificazioni degli uccelli. La natura ci offre momenti impagabili, e il birdwatching è uno strumento unico e semplice per viverli appieno da umili osservatori, facendoli nostri nel suo assoluto rispetto.

* Franco Faggiano, multidisciplinary trekker dal 1980, è pack leader di “Wolf pack | Adventure project”. Ha collaborato giornalisticamente dal 1988 con numerose case editrici nazionali, pubblicando articoli, saggi e foto. È inoltre volontario della Protezione Civile nell’O. di V. T.E.R.A. Ostuni, dedicandosi al rilevamento dei danni ambientali (rifiuti, flora e fauna).

Fonti consultate: pagine dedicate di Wikipedia©

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