Dal 1° dicembre di quest’anno al 30 novembre 2024, i cittadini di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Malesia che entrano in Cina per affari, turismo, visita a parenti e amici o in transito per non più di 15 giorni non avranno bisogno del visto, è quanto dichiarato da un portavoce del ministero degli Esteri. La Cina ha adottato misure per rilanciare il proprio settore turistico dopo tre anni di rigide misure anti-Covid-19 che hanno in gran parte chiuso i suoi confini al mondo esterno.
La Cina offre l’ingresso senza visto per i cittadini di Francia, Germania, Italia
Secondo le statistiche sull’immigrazione, nei primi sei mesi dell’anno la Cina ha registrato 8,4 milioni di ingressi e uscite di stranieri. Ciò si confronta con 977 milioni per tutto il 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. Quindi, i turisti stranieri sono ancora una rarità rispetto al periodo pre-Covid. Tuttavia, la Cina ha iniziato ad aprirsi a marzo e da allora ha allentato i requisiti di visto per i viaggiatori internazionali. Il ripristino dei voli da diverse rotte precedentemente limitate è stato il primo passo compiuto, segnalando un cambiamento nella sua politica turistica. All’inizio di novembre, Pechino ha inoltre esteso la sua politica di transito senza visto a 54 paesi. La mossa è destinata a rafforzare i legami interpersonali con una visione anche dei legami commerciali. La notizia è stata accolta favorevolmente anche da Francia e Germania che hanno rilasciato dichiarazioni in relazione all’annuncio. L’ambasciatrice tedesca in Cina, Patricia Flor, ha dichiarato: “Questa decisione faciliterà il viaggio in Cina per molti cittadini tedeschi ad un livello senza precedenti. Ci auguriamo che il governo cinese attui le misure annunciate oggi per tutti gli Stati membri dell’UE”. Mentre il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha dichiarato: “Un’ottima notizia in occasione della mia visita da parte del mio omologo Wang Yi!”. L’immagine globale della Cina ha subito un duro colpo, soprattutto nelle nazioni occidentali a causa del COVID-19, di Taiwan, delle questioni commerciali e della situazione dei diritti umani. Pechino ora vuole ammorbidire la propria immagine tra i suoi avversari per presentarsi come una potenza globale responsabile.