
di Rossella Longo
E, mentre la popolazione dell’Emilia Romagna vive ancora la paura del mostro alluvione, tanto che le scuole oggi saranno chiuse (dato l’incessante mal tempo),un po’ più giù dello stivale, in Umbria, si festeggia una famosa Santa.
La santa italiana delle “cose impossibili”: Santa Rita da Cascia, morta, probabilmente, il 22 maggio del 1439.
Qualche cenno di Lei…
… nata da una famiglia che le aveva regalato educazione, religiosità ed amore, fu costretta a sposare un uomo burbero, ghibellino, al quale rimase legata per ben 18 anni, fino all’uccisione atroce di quest’ultimo, forse a causa di una vendetta.
Vista la sua devozione alla carità e alla preghiera, riuscì ad entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena e prese i voti.
Santa dei casi impossibili e avvocata delle situazioni disperate, deve la sua fama principale all’aiuto che Santa Rita Lotti (Margherita il suo vero nome),ha profuso agli appestati, senza conoscere stanchezza e limiti.
In maggio del 1900, Leone XIII proclamò Santa, la Rita di Roccaporena.
Da allora tante testimonianze continuano a validare la magnificenza di Santa Rita. Pare che tanti miracoli, dalla sua morte in poi, siano accaduti proprio nel giorno del 22 maggio.
E noi ci speriamo anche oggi.
“Il più indistruttibile dei miracoli e’ la fede umana in essi” (Giovanni Papa Giovanni Paolo II).