Principale Ambiente, Natura & Salute Come se non bastasse c’è anche l’inquinamento luminoso

Come se non bastasse c’è anche l’inquinamento luminoso

Chiamasi “Inquinamento luminoso” l’alterazione della luce notturna naturale (stelle,luna), causata da eccessivo, mal indirizzato e inappropriato utilizzo delle luci artificiali.

Oltre alle luci private che il più delle volte si disperdono infruttuosamente molto più del consentito, sparate “ad sidera” o ben oltre la linea dell’orizzonte ( le foto dei satelliti sono molto esaurienti…), vi sono quelle pubbliche in città e sulle strade extraurbane per illuminare di tutto e di più, vetrine, monumenti e palazzi, stadi e complessi commerciali, ecc., persino i fari delle auto spesso molto abbaglianti e tali da presentare un pericolo per altri conducenti.

Tutto ciò concretizza uso e abuso di luci artificiali alla faccia del risparmio energetico e della tutela dei viventi, e vi assicuro che da vecchio naturalista militante sono stato diretto testimone in un non lontanissimo passato della grande ricchezza microfaunistica che esisteva prima di questo disastro: un fenomeno che sortisce una dolorosa perdita di specie a volo crepuscolare e notturno, fatto che sta alterando pericolosamente la composizione delle comunità biologiche e l’attuale buon funzionamento degli ecosistemi.

Detto “in parole povere”, se prima un semplice neon di 1 metro (stessa ora, stesso posto, stesso periodo dell’anno) attraeva alcune decine d’insetti d’ogni tipo, dimensione e provenienza, oggi quello stesso neon andrebbe purtroppo deserto quasi del tutto, e questo già costituisce un pessimo segnale!

Gli fa eco una puntuale ricerca dell’Università Britannica di Exeter, dimostrando in maniera inequivocabile che l’illuminazione umana può influenzare negativamente il comportamento, il successo riproduttivo e la sopravvivenza degli organismi viventi, modificando addirittura la composizione delle comunità d’invertebrati, con conseguente aumento di individui predatori e saprofagi nelle comunità “illuminate”.

Secondo tale studio avviene tutto questo ad opera, appunto, d’insetti predatori e divoratori di materia organica in decomposizione (residui vegetali, carcasse animali, escrementi) a scapito delle specie che provvedono all’impollinazione delle piante, alterando in tal modo l’equilibrio degli ecosistemi in cui tali specie convivono, peraltro con un effetto “traino” su uccelli e mammiferi che si cibano di queste: col risultato che quanto appena detto sortisce un impatto negativo sull’efficacia dei servizi ecosistemici sui quali contano gli esseri umani.

Sic stantibus rebus mi sapete dire perché i Comuni pugliesi non hanno ancora aderito almeno alle “Linee guida per ricalibrazione di accensioni e spegnimenti temporanei e per la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica” proposta sul sito del Coordinamento per la protezione del cielo notturno” – al secolo Cielo Buio – al fine di ridurre l’impatto del costo dell’energia sull’illuminazione pubblica? Tra le misure proposte l’adozione di luci a bassa intensità, lo spegnimento totale o parziale di impianti d’illuminazione pubblica extraurbana, eliminazione di luci inutili, specie nelle aree industriali, sostituzione d’impianti inefficienti, dedicando le luci solo al luogo da illuminare ecc. e, soprattutto, utilizzo della regola generale che resta sempre quella di “illuminare il meno possibile”, anzi proprio “azzerare” le luci in prossimità di aree di rilevante interesse naturalistico ed ecologico.

A tale riguardo mi corre l’obbligo di ricordare che nel 2020 come direttore del Museo Laboratorio della Fauna Minore avevo prodotto un esposto-denuncia indirizzato al Comune di Martina Franca, competente per territorio, per “inquinamento luminoso” perpetrato da alcuni insediamenti residenziali in presenza di territori facenti parte del “Parco Naturale Regionale della Terra delle Gravine”: la cosa, con mio sommo rammarico, è stata elegantemente “insabbiata” da organi dello stesso Comune che pure erano competenti per materia a norma della L.R. 23 Nov. 2005, n° 15.

Ma vi assicuro che il sottoscritto non demorde, e intende “ritornare a bomba” quando il Parco otterrà, e finalmente, il suo buon Ente di Gestione come avviene in ogni parco che sia degno di questo nome!

L’Inquinamento luminoso è una minaccia subdola ed estrema per la sopravvivenza della complessità della vita e quindi della stabilità degli ecosistemi, ed è mio vivo desiderio sottolineare l’importanza che finalmente anche il Parlamento ed il Governo si facciano promotori di iniziative utili ad informare e sensibilizzare tutti i cittadini sulle sue nefaste conseguenze.

Speriamo che il diffondersi della conoscenza ( insisto…anche a mezzo della realizzazione del maggior numero possibile di Musei di Scienze Naturali e Ambientali), in uno al superamento dei radicati luoghi comuni in materia, divenga premessa indispensabile per minimizzare al massimo un problema che sta assumendo proporzioni sempre più importanti, limitando l’illuminazione alle effettive necessità e ricorrendo a tecnologie col minore potenzialità d’impatto possibile.

E che, come ebbe a dire il grande Socrate, Iddio ci aiuti ad uscire dalle tenebre, queste sì, dell’ignoranza!

Valentino Valentini

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.