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Decreto lavoro, Meloni apre sul cuneo. Premier: incentivi del 60% per chi assume giovani

Oggi il Cdm sul decreto Lavoro. Meloni incassa una prima apertura alle misure sul cuneo da parte di Cgil, Cisl e Uil. Ma per Landini ci sono ancora tutte le ragioni per una mobilitazione contro il pacchetto. Manifestazione nazionale dei sindacati a Potenza. La premier ha annunciato “un incentivo che vale fino al 60% della retribuzione per il datore di lavoro che assume” giovani ‘neet’.

“Abbiamo voluto dare anche un altro segnale, per i giovani, attraverso un incentivo che vale fino al 60% della retribuzione riconosciuto al datore di lavoro che assume giovani che non sono occupati e non sono in un percorso di formazione, i cosiddetti ‘neet'”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con i sindacati sul Dl lavoro, a Palazzo Chigi. “Gli incentivi che prevediamo non sono genericamente all’assunzione, ma all’assunzione a tempo indeterminato”, ha detto tra l’altro la premier, aggiungendo che “c’è una situazione di grande vulnerabilità delle imprese, ma in alcuni ambiti c’è ancora una visione che divide il mondo tra privilegiati e sfruttati e che non considera che anche le imprese possono trovarsi in balia degli eventi. Quello che possiamo fare per rispondere a questo è dare incentivi per assumere a tempo indeterminato ed è quello che stiamo facendo”.

Dopo i contrasti c’è una timida apertura da parte dei sindacati sul cuneo. Forse sarà per i toni usati anche dalla premier Meloni: “Non è una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale e mi sarei aspettata un ‘bravi’. Era un modo per dire ‘ci siamo e ci siamo tutti’, una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo”. Sbarra intanto sospende il giudizio mentre Bombardieri non parla più di bocciatura totale delle misure. Resta la chiusura totale di Landini per il quale ci sono ancora tutte le ragioni per una mobilitazione contro il pacchetto complessivo dell’Esecutivo. “Le ragioni che ci hanno portato a indire le giornate di nobilitazione rimangono tutte in campo. C’è bisogno di un cambiamento vero”, dice Landini, uscendo da palazzo Chigi dopo l’incontro tra sindacati e governo. “Un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima di un CdM su questi temi. È un problema anche di sostanza”, ha aggiunto.

Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri criticano la decisione del governo di convocare il Consiglio il giorno della festa dei lavoratori con l’obiettivo – è questo il sospetto – di voler oscurare i tradizionali comizi sindacali. Luigi Sbarra invece apre al dialogo: “Considero veramente importante, utile questo incontro di stasera, se veramente riuscirà a determinare un nuovo cammino di dialogo sociale, di confronto e di condivisione”, dice il leader della Cisl lasciando Palazzo Chigi. Ma manca un testo, e i sindacati rimangono critici. Tuttavia sul tema del Cdm convocato per il primo maggio Sbarra dice: “Se fate cose buone per le persone convocateci anche a Natale, a Pasqua e a Ferragosto”.

“Sono quattro mesi che non c’è confronto con i sindacati. E’ una questione di metodo e di sostanza. Sul cuneo contributivo hanno parlato di un provvedimento da luglio a dicembre. La mossa che fa il Governo va nella direzione delle proposte che abbiamo avanzato. Il limite è che è temporaneo, non ha una prospettiva, dura qualche mese”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini. “Non c’è la restituzione del fiscal drag – ha detto – con il sistema di oggi c’è rischio che non aumenti il netto, ma solo la tassazione. Manca la tassazione sui profitti e gli extra-profitti. E’ il momento di fare un contributo straordinario a tutela di salari. Il taglio del cuneo non è quello che chiedevano fino in fondo perchè non è strutturale”.

“Non è una bocciatura netta. Intanto ci sono le risorse sul cuneo fiscale e questa è una richiesta che avevamo fatto. Ma siamo preoccupati perché la richiesta si ferma a dicembre. Le altre notizie non sono positive. Non abbiamo avuto risposta sulla richiesta di aiutare il rinnovo dei contratti, sulla detassazione dei rinnovi contrattuali; non abbiamo avuto risposte su una serie di problemi che noi avevamo posto nei confronti fatti con il governo, intanto sul precariato”. Così il segretario generale UIL, Pierpaolo Bombardieri, uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro tra governo e sindacati. “Abbiamo portato un’esperienza di vita reale perché la sensazione che abbiamo è che quando si parla di lavoro e precarietà chi decide viva nel Metaverso. Questa invece è una storia reale di ragazzi che vivono sulla loro pelle i ricatti di chi li tiene precari e su questo non c’è risposta”, ha concluso Bombardieri accompagnato da Manuela, la giovane precaria del settore trasporti che ha preso parte con lui al tavolo di confronto di Palazzo Chigi.

Condivisione dell’iniziativa di convocare un Consiglio dei ministri il primo maggio, come segno di attenzione ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali, e plauso al Governo per la volontà di ridurre il cuneo fiscale e contributivo. Sono i concetti espressi dai vertici di Confsal, Cisal, Confintesa, Confedir e Cida nel corso dell’incontro con il Governo a Palazzo Chigi. Il Premier ha ringraziato “non per i complimenti ma per il metodo del confronto” e ha assicurato la disponibilità a incontrare i sindacati con maggiore frequenza. Meloni ha accolto con favore la proposta di investire il Cnel di un ruolo più attivo, confermando che “il Presidente Brunetta potrà trasferire un forte impulso e renderlo luogo di confronto tra governo e parti sociali sul mondo del lavoro, in modo più strutturato di quanto possiamo fare noi, portando al Governo la sintesi delle posizioni. In ogni caso noi saremo sempre disponibili ad ascoltare”, ha concluso il Presidente del Consiglio.

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