
E’ auspicabile un protocollo di amicizia tra Palermo e Altamura per i vincoli storici con Federico II di Svevia – La festa medievale Federicus della Capitale della Murgia potrebbe essere una rampa di lancio per un gemellaggio desiderato da Aurora Angileri e Gisella Taormina, presidente della Proloco di Vergine Maria, borgata alle porte di Palermo.
Volo diretto Bari-Palermo con la compagnia di volo low cost Ryanair. Un viaggio impossibile qualche decennio fa, allorquando l’Alitalia monopolizzava tutti i voli facendo transitare i passeggeri dagli scali di Roma e Milano.
Oggi, fortunatamente l’aeroporto di Bari-Palese dispone di voli di diverse compagnie aeree e l’isolamento della nostra regione è solo un ricordo.
Il viaggio dura meno di un’ora, il cui costo è assolutamente abbordabile se il biglietto di andata e ritorno è acquistato in anticipo; cosa che ho fatto per me e mia moglie (euro 66,-). Sono le offerte che la predetta compagnia mostra on line.
L’adrenalina sale una volta atterrati. L’amico di famiglia, Biagio, ci viene a prelevare allo scalo e il viaggio continua in una giornata piena di sole, di quello che ti scalda il cuore e l’anima.
La lingua d’asfalto della superstrada punta direttamente verso il centro di Palermo; a metà strada siamo attratti da due totem posti uno per ogni corsia , a simboleggiare l’atroce attentato al giudice Giovanni Falcone, mentre sul lato destro sopra la collina si vede una struttura bianca da dove fu azionato il detonatore per far saltare le auto della scorta. L’emblema della Repubblica italiana posto al vertice accompagna in basso la dedica: 23 maggio 1992: Giovanni Falcone, Francesca MorvilloRocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani.
Una breve sosta, un pensiero ai due eroi che combattevano la mafia, qualche foto ricordo, e riprendiamo il viaggio per la nostra destinazione: la borgata Vergine Maria, situata sulla costa tra Arenella e Mondello, località nota fino a qualche tempo fa come “la tonnara” per una struttura adagiata accanto ad un vecchio castello.

La casa vacanza della signora Francesca che ci ha ospitati è un’antica abitazione a piano terra, situata a un centinaio di metri dalla chiesetta della frazione; a pochi passi la fermata dell’autobus (linea 731) per Palermo centro, e di un’altra corsa sul lato opposto direzione Mondello, località balneare molto famosa nel golfo di Palermo, dove troneggia uno stabilimento balneare in stile Liberty, la cui struttura richiama il Teatro Margherita di Bari ; un bar con pizzeria; e più in là un altro ristorante. Gli abitanti si conoscono tutti. Il borgo è sovrastato da una imponente montagna a strapiombo, con pareti levigate dai venti sferzanti del mare. Impressiona la pendenza che tocca le abitazioni appollaiate sul costone.
Il giorno successivo programmata la giornata puntiamo verso il centro di Palermo; i nostri amici di famiglia Biagio e Franca che ringraziamo per la loro generosa ospitalità, ci accompagnano a Porta Felice, accesso di fronte al porto; un maestoso portale con un rettilineo che conduce nel cuore pulsante del capoluogo siciliano; superata l’imponente struttura a pochi passi, si trova sul lato destro l’archivio di Stato. Faccio un pensiero per delle ricerche al rientro a casa.
I palazzi nobiliari situati ai lati della strada mi incantano per la loro imponenza e per i portali nobilitati dagli stemmi degli antichi casati sormontati da corone principesche.

Con mia moglie proseguiamo con gli occhi sempre puntati verso l’alto; la magnificenza delle antiche dimore affascinano gli occhi; la strada larga e asfaltata è adeguatamente pedonalizzata. Decine e decine di negozi di abbigliamento di souvenir, di pizzerie, ristoranti, osterie rendono la mattinata già brulicante di gente.
La prima chiesa che incontriamo sul lato destro è quella di Sant’Antonio Abate fiancheggiata dall’antica torre normanna di Pharat. Proseguendo giungiamo finalmente ai piedi del Palazzo Pretorio, con la sua Piazza della Vergogna, non per le nudità esposte, bensì per l’esosa somma pagata nel XVI secolo per l’acquisto di quell’opera artistica rappresentata da una fontana in marmo di Carrara e dalle statue nude.

Il Palazzo Pretorio, sebbene abbia in corso dei lavori di manutenzione con delle impalcature esterne, mostra tutta la sua bellezza architettonica: la facciata con l’orologio al vertice e sul portale l’aquila con ali dispiegate a rappresentare lo stemma della città; superata la scalinata, ci accoglie un atrio con pavimento in marmo e un colonnato frontale che conduce al piano superiore.
Il portale interno richiama lo stile barocco impreziosito da colonne a torciglione, mentre nella cuspide una iscrizione in latino è dedicata a Carlo II re di Spagna e di Sicilia; gli occhi spaziano intorno ad un tripudio di magnificenza: statue, tele gigantesche, lapidi con iscrizioni pompose in latino.
Insomma siamo nel palazzo municipale di Palermo, il quale fu costruito intorno al 1470 per iniziativa del pretore Pietro Speciale, assumendo nei secoli successivi diverse denominazioni, tra cui Palazzo Pretorio (XV sec.); Palazzo Senatorio (XVI sec.) e Palazzo delle Aquile (XIX sec.); sotto il porticato uno splendido monumento a Dante Alighieri.
Lungo la scalinata che conduce al piano nobile, lo sguardo cattura una splendida opera d’arte araldica dedicata a Vittorio Amedeo di Savoia con relativa iscrizione in latino datata: 1713. Sul latto opposto un’altra opera araldica dedicata a Carlo di Borbone datata 1735.

Sul pianerottolo ci accoglie la sala Montalbò ricca di opere con bassorilievi. Il salone successivo, di rappresentanza, è abbellito da una serie di stemmi che corrono lungo la quattro pareti; rappresentano le provincie della Sicilia.
Si entra infine nel cuore della dimora storica con dei saloni che ci lasciano a bocca aperta. Un sussulto di palpitazioni, grande l’emozione di vedere il salone con tendaggi drappeggiati, specchiere con cornici dorate, arazzi; soffitti dipinti con immagini spettacolari a rappresentare la pace, la giustizia, l’abbondanza; tele gigantesche raffiguranti i regnanti di Casa Savoia; busti dedicati ai sindaci di Palermo.
Nell’altro salone di fronte in una teca si conservano le armi donate da Napoleone Bonaparte all’Ammiraglio Gravina Luogotenente della flotta di Sua Maestà Cattolica; mentre in alto sulla parete è raffigurato Giuseppe Garibaldi tra rami di alloro e la testa di un leone, al centro un medaglione: “W l’Italia e Vittorio Emanuele – Roma o Morte”.
L’emozione ci ha assaliti; siamo frastornati. La commessa del Municipio, la gentilissima Adriana che ci accompagna descrivendo le meraviglie conservate nei saloni, a cui abbiamo riferito la nostra provenienza e la storia di Altamura che ci lega a Federico II di Svevia, ci mostra gradevolmente la sua simpatia e col suo sorriso rassicurante ci conduce a visitare altre due chicche: la splendida cappella privata, posta in una stanzetta del predetto salone, e poi nella sala consiliare, dove ci attende un altro trionfo di testimonianze storiche: soffitto a cassettone con decorazioni e dipinti; iscrizioni su lastre marmoree ad omaggiare Carlo II re di Spagna e di Sicilia, e infine al centro un grande e pesantissimo lampadario ultrasecolare. Palermo è stata la capitale del regno di Sicilia; la televisione italiana e tutti i mass media dovrebbero trattare con maggiore riguardo l’immagine di questa grande regione, culla indiscussa della cultura magno-greca; i fatti di cronaca nera sono dannosi alle comunità siciliane che sono note per la loro generosa e calorosa ospitalità.
Fine 1^ parte
Prossima e ultima puntata:
-Duomo di Monreale -Palazzo reale -chiesa di S. Giuseppe Teatino -santuario di S. Rosalia, monte Pellegrino -Piazza de I Quattro Canti, detta Piazza Villeni