Principale Arte, Cultura & Società Colette, il mito e lo scandalo a 150 anni dalla nascita

Colette, il mito e lo scandalo a 150 anni dalla nascita

Colette nasceva ben 150 anni fa e ancora oggi sopravvive il suo mito, quello di una scrittrice e di una donna indipendente, che ha fatto dello scandalo la sua fortuna.

Colette

Colette, nata il 28 gennaio di centocinquanta anni fa come Sidonie Gabrielle Colette, è una delle più note scrittrici francesi.

Benché sia alquanto nota in patria, ancora oggi trova una minore, seppur calorosa, ricezione in Italia, complice l’argomento licenzioso delle sue opere.

La prima pubblicazione di Colette, Claudine à l`école, risale al 1900 e giunge in traduzione in Italia solo sei anni dopo.
Il romanzo, giudicato scandaloso già dai connazionali della scrittrice, viene a lungo vilipeso e letto di nascosto poiché materia di vergogna, in Italia.

D’altronde, ai primi del Novecento non è ammissibile leggere o almeno leggere in pubblico libri che raccontano le vicende di una adolescente intenta a conoscersi e a esplorare la propria sessualità, dividendosi fra uomini viziosi e platonici amori saffici.

Ciononostante, il vero scandalo scoppia solo quando la reale identità dell’autrice viene rivelata e si scopre che la penna di Claudine, che nel frattempo è diventata una saga e ha portato a diverse trasposizioni teatrali, non è quella dell’uomo che sempre firmato i libri, ma quella della sua ex moglie Colette, a cui lui, editore e uomo della buona società parigina, ha sottratto la maternità.

La licenziosità, infatti, se è tollerata quando proposta da un uomo, non viene altrettanto ben accolta quando è frutto del pensiero di una donna.

Inoltre, a rivelazione fatta, nonostante l’autodifesa dell’autrice, si cominciano a confondere personaggio letterario e scrittrice, finzione e biografia autoriale.

Comprensibile errore, almeno in questo caso, se si pensa che la vita di Colette è nel solco della libertà e dell’indipendenza, dell’amore vissuto alla luce del sole anche se dagli altri avvertito come inappropriato e immorale, si esibisce al Moulin Rouge, subisce arresti, divorzia e si risposa più volte, lavora, è economicamente indipendente, si sposa dopo essere rimasta incinta e partecipa a lunghe tournée teatrali.

Insomma, un personaggio estremamente anticonformista per l’epoca, che però è ostile al movimento femminista, pur rappresentando, a modo suo e inconsapevolmente, uno dei prototipi della donna proto-femminista.
A questo proposito afferma Colette, interrogata:

<<Sapete che quando le donne acquisiscono potere sono assolutamente orribili. Sono peggio degli uomini. E non solo questo. Anche se conosco molte donne intelligenti e competenti, che potrebbero essere fantastici giudici e ministri, comunque hanno il loro ciclo ogni mese. Ed è risaputo che non si possono prendere decisioni quando si ha il ciclo>>.

Al di là dello sgomento iniziale, in Francia riesce a vincere anche le resistenze più ostili, continua a pubblicare libri, giungendo alla quasi ineguagliabile cifra tonda degli 80, immette nel mercato ciò che oggi è chiamato merchandising e ottiene diversi riconoscimenti, quali la medaglia d’onore della Città di Parigi, l’elezione a membro onorario del National Institute of Art and Letters di New York e la Legion d’onore francese.

Muore nel 1954, l’anno successivo al conferimento della Legion d’onore.

A causa della sua vita a dir poco fuori dagli schemi novecenteschi e dei suoi scritti anticonformisti, le vengono negati i funerali cattolici.

 

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