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L’intervista di Rossetti: la sfida a De Novellis per il Titolo italiano medi

Come si sentirà un pugile professionista prima di una data importante come un match per il Titolo italiano? E se questo atleta ha soltanto 22 anni e si prepara per sfidare il campione in carica che ha il doppio della sua età e della sua esperienza?

Certo non si può dire che Giovanni Rossetti non sia concentrato per il match, ma come sempre, impeccabile nel suo aspetto pacato si prepara ad esplodere sul ring di Reggio Emilia che lo vedrà protagonista il 23 dicembre nella serata di Promo Boxe Italia.

Pronto per l’assalto al Titolo italiano pesi medi contro il campione napoletano in carica Carlo De Novellis, il tarantino Giovanni Rossetti nel curare gli ultimi dettagli della preparazione, ha rilasciato un’intervista in cui racconta un po’ la sua storia d’amore con la boxe.

Nino come ti sei avvicinato al pugilato?

Avevo 6 anni e mi sono ritrovato a fare pugilato per puro caso con i miei amici di allora…All’inizio ero scettico, la boxe mi sembrava uno sport da leoni e io mi sentivo un bambino timido e vergognoso, ma mi feci coinvolgere dai miei compagni, così nel giro di un mese tutti eravamo iscritti e soltanto io continuai: ed eccomi adesso, nel superamento di me stesso, pronto a sfidare tutti i miei avversari sul ring.

Se dovessi spiegare il significato della parola “pugilato”, cosa diresti?

“Pugilato” per me significa mettersi alla prova con tutte le forze che si hanno a disposizione, senza lasciare niente da parte, e misurarsi con l’altro con sane intenzioni, nel senso che nonostante i pugni e le sofferenze che si scambiano sul ring, con l’avversario ci sono tanta condivisione e rispetto profondo. Il pugilato per me era un passatempo ma oggi è il mio lavoro.

Ti ha insegnato dei valori?

Mi ha fatto maturare presto, mentre gli altri ragazzi pensavano a ben altro; ho conosciuto così il rispetto, la dedizione, l’impegno, il sacrificio e l’umiltà, la costanza e la rinuncia a tante cose pur di portare a termine gli obiettivi prefissati.

…tanti sacrifici e tanta preparazione per solcare le sedici corde. Da quanto prepari questo match titolato?

Diciamo che dopo la cintura mondiale youth UBO che ho vinto a luglio nella mia Taranto contro il belga Jan Helin, ho fatto solo una piccola pausa per poi avviare una lunga preparazione di pomeriggio nella palestra Quero con i miei maestri e con il mio preparatore di mattina a Sava, facendo due interminabili allenamenti al giorno per arrivare preparati e in ottime condizioni.

E la preparazione mentale, quanto conta?

Definirla importante è poco! Al match bisogna arrivare tranquilli e senza pensieri che ti possano annebbiare la mente; e io la sto vivendo abbastanza bene, sono fiducioso nelle mie capacità e non vedo l’ora! Con il mio maestro Cataldo Quero abbiamo visto, studiato e praticato le carte da giocarci per vincere questo match, siamo pronti!

Come definiresti il tuo avversario?

Ho conosciuto Carlo De Novellis a Vicenza, nella serata in cui io sconfiggevo Predrag  Cvetkovic, lui conquistava il Titolo italiano contro Andrea Roncon: sapevo che un giorno avrei potuto incontrarlo e oggi ne sono entusiasta, perché so di affrontare un vero campione dentro e fuori dal ring. E adesso…vinca il migliore!

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