Principale Cultura & Società Il codex medievale M.638: Bibbia Maciejowski e l’arte della miniatura

Il codex medievale M.638: Bibbia Maciejowski e l’arte della miniatura

Di tutti i manoscritti del XIII secolo la Bibbia Maciejowski, altresì conosciuta con il riferimento MS M.638, è sicuramente uno degli esempi più fulgidi dell’arte del miniare dell’epoca medievale.
Il manoscritto, composto da 46 fogli illustrati fronte e retro, è conosciuto ai più con i nomi di ”Bibbia Morgan“, “Salterio Maciejowski” o “Bibbia dei Crociati“.
Inizialmente si riteneva corretto datare il codex al 1235 circa durante il regno di Luigi IX, ma ulteriori studi ad opera della storica e docente dell’Università di Pittsburgh Alison Stones e di François Avril, storico dell’arte, paleografo e archivista, ne datano la composizione al 1250 circa, ad opera di artigiani francesi.
Il codex si componeva originariamente come un tomo prettamente miniato, senza testo ne descrizioni di ciò che vi è raffigurato. Solo nel XIV Secolo si doterà il codex di parti testuali, originariamente solo in latino.
Del suo destino nei Secoli XV e XVI non si ha notizia, salvo poi ricomparire nel XVII Secolo nelle mani del Cardinale Bernard Maciejowski (da cui prenderà il nome), precisamente nel 1608, anno in cui il cardinale stesso lo donò allo scià (re persiano) safavide Abbas I, il quale ne commissionò le aggiunte in lingua persiana. Solo successivamente, forse nel XVIII secolo, vi si aggiungeranno altre parti scritte,
stavolta in lingua giudea-persiana.
Il codex contiene un pregevole e raffinato lavoro di miniatura, che illustra episodi della Bibbia, dalla creazione del Paradiso Terrestre allo scontro tra Golia e Davide, fino alle conquiste di quest’ultimo, ormai divenuto re.
Da notare che nell’opera viene dato ampio spazio alla drammaticità e al naturalismo, così come alla violenza mostrata negli scontri tra gli eserciti e nei massacri, mai censurata e ne privi di dettagli.
Tutte le scene presentano un’ambientazione francese, nord-europea, secondo la moda e i costumi del XIII Secolo rappresentati sempre da una prospettiva cristiana. Ogni pagina, inoltre, presenta descrizioni dei fatti descritti nelle miniature in tre tipi di scrittura e cinque lingue: latino, persiano, giudeo-persiano, arabo ed ebraico.
Il manoscritto è considerato un capolavoro dell’arte medievale, ed è una fonte inestimabile per la comprensione e la ricostruzione del XIII Secolo.
Il codex è attualmente conservato nella Morgan Library di New York (MS M.638). Due fogli sono custoditi presso la Biblioteca nazionale di Francia (MS nouv. Acq. Lat. 2.294), mentre un’altra pagina si trova presso il Paul Getty Museum di Los Angeles (MS 13).
Nessuna descrizione della foto disponibile.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.