Principale Arte, Cultura & Società Kàrpari, quando la musica segue il battito del cuore

Kàrpari, quando la musica segue il battito del cuore

Kàrpari
Kàrpari

I Kàrpari, gruppo musicale di Carovigno, si esibiscono nelle strade del paese con la musica popolare che caratterizza la propria Terra.

Di Francesca Leoci

Il punto fondamentale della tradizione è la capacità di essere tramandata di generazione in generazione, senza che se ne perda l’essenza. Quando l’entusiasmo di cuori giovani porta con sé ciò li che lega alla propria Terra, è possibile dare origine a qualcosa di incantevole. Nell’angolo più folkloristico che l’Italia vanti, un gruppo di ragazzi porta nelle strade del proprio paese l’inno dell’amore verso la Puglia. Un battito al tamburello insieme al flebile suono di corde musicali che smuovono le corde del cuore, iniziando una danza dallo spirito irrequieto ma tremendamente irresistibile.

Una travolgente danza popolare

La musica popolare salentina si mostra coinvolgente al fianco di balli irruenti ed esuberanti. La cara Puglia resta nota per la pizzica, la musica che in antichità veniva fatta suonare dagli uomini per liberare le donne “pizzicate” dal morso della taranta durante il periodo della mietitura. Ballata ancora oggi con ritmi forti e scatenati, è una danza cantata accompagnata da un movimento vivacissimo ballato spesso in coppia.

Grazie alla presenza di nacchere e tamburelli suonati con estrema passione, è facile farsi travolgere dall’entusiasmo di questo ballo che si lega indissolubilmente al cuore.

Una passione tramandata

A dar voce alla tradizione pugliese sono i Kàrpari, un gruppo di tre amici prima che musicisti, i quali mossi dal vortice di una passione comune hanno dato vita ad un vero e proprio gruppo musicale.

Ognuno di essi derivante da percorsi di vita completamente diversi, ma accomunati dall’amore per la musica del loro luogo di provenienza: Angelo Lotti, dedito alla scultura e alla pittura di dipinti relativi alla mitologia, alla spiritualità, alle visioni e alla natura; Oronzo Santoro, cresciuto tra le note della musica da barberia tramandata dai suoi nonni; Alessandro Basile, laureando alla facoltà di Lettere e Filosofia.

Rispettivamente al tamburello, al mandolino e alla chitarra classica, i tre musicisti si sono fatti spazio tra gli scorci di Carovigno e successivamente anche delle zone limitrofe. Con il desiderio di analizzare l’antichità della propria Terra, è stato messo in piedi un gruppo di ricerca finalizzato alla scoperta di musica, tradizioni e suoni da barberia. Tutta l’eredità tradizionale di Carovigno viene così “recuperata, studiata e rimessa in vita tramite nuove melodie e sonorità”.

Perché Kàrpari?

Il nome Kàrpari deriva dal materiale tufaceo con cui sono state costruite le tipiche mura megalitiche messapiche, rifacendosi al termine “Carpene” da cui è stato coniato anche il nome “Carbinia”, l’attuale Carovigno.

La musica dei Kàrpari porta avanti tre tipologie di musica:

  • Suoni da barberia, un tipo di musicalità che veniva accolta abitualmente all’interno dei saloni dei barbieri negli anni ’30;
  • Pizziche, da quelle prettamente di Carovigno fino a toccare la vasta gamma conosciuta in tutto il Salento;
  • Tarantelle, che si presentano con una sonorità simile a quella delle pizziche ma che abbracciano i contesti “extra-pugliesi”.

Oggi il gruppo diventa punto di riferimento locale per un momento di vivace musica dall’impronta popolare. Il 17 luglio 2022 i Kàrpari si sono esibiti a Torre Santa Sabina – a cura della Pro Loco di Carovigno – con un repertorio di circa 20 brani, accompagnati dalle danze tradizionali della ballerina Amalia Attorre di San Vito dei Normanni.

La prossima esibizione durante l’estate in corso avverrà il 31 luglio a Specchiolla, Marina di Carovigno.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

 

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