Principale Economia & Finanza Educazione finanziaria e “cittadinanza economica”, presto (anche) nelle scuole italiane

Educazione finanziaria e “cittadinanza economica”, presto (anche) nelle scuole italiane

Con un DDL in discussione in Senato l'Italia sembra voler recuperare terreno in Europa in materia di formazione finanziaria dei propri cittadini. ABI, FEDUF e ANASF, intanto, puntano sui più giovani

L’educazione alla “cittadinanza economica” è diventata un tema di crescente rilevanza in un mondo sempre più complesso dal punto di vista finanziario. Mentre molte nazioni si stanno attivando per garantire una formazione adeguata ai propri popoli, l’Italia sembra essere in ritardo nell’affrontare questa sfida. Il dibattito su come introdurre efficacemente l’educazione all’investimento e al risparmio nelle scuole è al centro dell’attenzione, eppure il Paese sembra lottare nel trovare una strada chiara da percorrere.

L’Unione europea è sempre più consapevole dell’importanza dell’alfabetizzazione economica e finanziaria per i cittadini comunitari. Mentre alcuni Stati hanno già adottato da tempo misure per introdurre quest’indottrinamento nelle scuole, il nostro Paese sembra trovarsi indietro rispetto alla media degli altri 37 facenti parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Dati rivelano che meno di un terzo dei cittadini italiani possiede un’adeguata conoscenza di base della materia, mentre in ogni altra nazione membra dell’OCSE questa percentuale è doppia (fonte: una ricerca commissionata nel 2018 dalla Banca d’Italia).

Mentre in Senato si discute c’è chi si muove

Il dibattito sui metodi e sui contenuti dell’educazione finanziaria è in corso presso la settima commissione (Istruzione e beni culturali) del Senato italiano – in realtà sono attualmente in discussione diversi disegni di legge che mirano ad affrontare questa lacuna -. Alcuni propongono l’inserimento di nozioni finanziarie nelle scuole primarie e secondarie, mentre altri mirano ad integrare tali conoscenze tramite 33 ore annue da distribuire nei programmi didattici di educazione civica. La questione rimane aperta: cosa insegnare e come farlo in modo efficace?

Nel frattempo, alcune realtà di settore hanno preso iniziativa. L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha istituito la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio (FEDUF), che sviluppa progetti formativi in scuole e università su temi che spaziano dalla moneta digitale alla “cittadinanza economica”. Anche l’Associazione Nazionale dei Consulenti Finanziari (ANASF) ha sviluppato nel 2009 delle linee guida sull’educazione economica per gli studenti delle scuole superiori, chiamato “Economic@mente“. Questi insegnamenti mirano a fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere il mondo del risparmio e della finanza, partendo da alcune loro esigenze più specifiche, concrete e reali (viene illustrato, ad esempio, come programmare una pianificazione finanziaria e raggiungere i propri obiettivi in maniera efficiente).

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L’educazione richiede educandi disponibili ed educatori preparatissimi

Sorgono comunque non pochi interrogativi sull’effettiva natura filantropica di tali iniziative, spesso sovvenzionate da istituti di credito di spicco, e su quanto possano veramente operare nell’ambito della pubblica utilità rispetto invece ad una strategia pubblicitaria volta ad ampliare il proprio mercato. E questa incertezza diventa ancora più marcata quando si viene a sapere che la fondazione FEDUF dell’ABI ha ritenuto necessario istituire un “Advisory board” – alias un Comitato consultivo -, con l’intento, pare, di agire come “catalizzatore” di idee provenienti da aziende private, non necessariamente legate al comparto bancario1.

Ad ogni modo, mentre queste imprese restano comunque sono lodevoli, la mancanza di un’approccio coerente e di ampio respiro da parte del governo italiano è evidente. Il deficit di alfabetizzazione finanziaria dovrebbe essere affrontato con urgenza, eppure il percorso da seguire rimane incerto. L’educazione alla “cittadinanza economica” è fondamentale per consentire alla gente di prendere decisioni informate e responsabili nel mondo del capitale, in continua evoluzione. L’Italia e i suoi rappresentanti, quindi, hanno il compito di accelerare i propri sforzi per colmare questa lacuna e garantire una formazione adeguata a tutti i propri cittadini, preparandoli così per un futuro migliore.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Davide G. Porro del 05 Aprile 2022), Orizzontescuola.it, Wikipedia (enciclopedia libera con sito web), sito web della Banca d’Italia, sito web istituzionale del Senato italiano, sito web dell’ABI, sito web della FEDUF, sito web dell’ANASF, sito web di BlackRock, sito web de Il Sole 24 Ore (rubrica Econopoly), Federlus (canale YouTube della Federazione delle BCC del Lazio Umbria Sardegna).

Antonio Quarta

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Il Corriere Nazionale

Note di riferimento:

  1. È interessante notare che tale comitato è composto da rappresentanti di Hermès, Eni, Corriere della Sera, Caltagirone Editore e BlackRock: quest’ultimo, con a capo il direttore generale Ryan O’Keefe, figura tra i giganti dell’industria dei fondi comuni, ma non ha esitato ad investire in settori controversi come quello della deforestazione e contesti riguardanti le violazioni dei diritti umani.

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