Tutte e tre le condizioni sono intese come salvaguardie contro un aumento prematuro dei tassi di interesse. Infine, qualsiasi adeguamento alla nostra politica sarà graduale. Resteremo attenti ai dati in arrivo e valuteremo attentamente le implicazioni per le prospettive di inflazione a medio termine”.
“A determinare questo livello di inflazione sorprendentemente alto” che “abbiamo registrato a novembre, dicembre, gennaio e che crediamo continuera’ ancora per un po’ per poi diminuire nel corso del 2022” sono “in modo predominante i costi energetici e le strozzature che hanno un impatto su un’offerta limitata in risposta a una forte domanda” e “se prendessimo provvedimenti di politica monetaria” ad esempio “ponendo gradualmente fine” al programma di acquisto di titoli e “alzando i tassi” tale azione “avrebbe un impatto sui costi energetici? Non credo proprio”.
Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nell’audizione alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Una tale politica monetaria, ha continuato Lagarde, “scatenerebbe all’improvviso un meraviglioso traffico di container e camion? Nemmeno”.
D’altro canto, ha aggiunto la presidente “il nostro mandato e’ la stabilita’ dei prezzi e dobbiamo concentrarci sui dati e analizzare se i movimenti di breve termine a cui assistiamo, che stanno chiaramente crescendo, avranno un impatto sull’inflazione a medio termine”.