Principale Politica I voti degli schieramenti e quanti ne servirebbero per conquistare il Quirinale

I voti degli schieramenti e quanti ne servirebbero per conquistare il Quirinale

Se uno dei due schieramenti al quarto scrutinio, dove la maggioranza richiesta è quella assoluta, dovesse decidere di andare alla ‘conta’, avrebbe più chance il centrodestra

© Alberto PIZZOLI / POOL / AFP

– Le matite usate a Montecitorio per l’elezione del Capo dello Stato

Se il centrodestra dovesse decidere di ‘forzare’ e andare alla ‘conta’ su un nome, ad esempio quello della presidente del Senato Elisabetta Casellati, o su un altro candidato, e il centrosinistra di conseguenza dovesse compattarsi su un proprio nome alternativo, sarebbero determinanti ma non sufficienti i voti di Italia viva, e servirebbero quindi anche alcuni voti del Misto.

Dunque, se uno dei due schieramenti al quarto scrutinio, dove la maggioranza richiesta è quella assoluta, pari a 505 voti su 1009 grandi elettori, dovesse decidere di andare alla ‘conta’, avrebbe più chance il centrodestra, ma non sarebbero sufficienti i soli voti aggiuntivi di Italia viva e occorrerebbe ‘pescare’ anche tra quelli del gruppo Misto, sempre che i rispettivi leader riescano a garantire la compattezza dei propri grandi elettori. Ecco i numeri in campo e le possibili ‘alleanze’:

– CENTRODESTRA + ‘PICCOLI’ DI AREA: 454 voti (mancano 51 voti alla maggioranza assoluta di 505)
– CENTROSINITRA + ‘PICCOLI’ DI AREA: 436 voti (mancano 69 voti alla maggioranza assoluta di 505)
– ITALIA VIVA: 45 voti.
– CENTRODESTRA + ITALIA VIVA: 499 voti (mancano 6 voti alla maggioranza assoluta di 505)
– CENTROSINISTRA + ITALIA VIVA: 481 voti (mancano 24 voti alla maggioranza assoluta di 505)
– GRUPPO MISTO: non iscritti a nessuna componente 47 (24 Camera e 23 Senato).

Ma il bacino di voti del gruppone dei cosiddetti ‘cani sciolti’ è più ampio: al Senato il Misto conta 47 parlamentari, di cui 23 non iscritti ad alcuna componente (per lo più si tratta di ex M5s, ma ci sono anche alcuni senatori a vita); poi ci sono 1 senatore del Maie, i 3 di Italexit di Paragone, 1 di Italia dei valori, 1 di Potere al popolo e 1 del Partico comunista.

Alla Camera il gruppo Misto è composto da 66 deputati, di cui 16 di Alternativa, componente che si colloca all’opposizione del governo Draghi e formata per la maggioranza da ex M5s; a loro si aggiungono le componenti di Maie-FacciamoEco che conta 8 deputati; Centro democratico 6; Minoranze linguistiche 4, ma sono voti che potrebbero convergere almeno in parte con il voto del centrosinistra; 24 i non iscritti ad alcuna componente.

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