Principale Arte, Cultura & Società Carlo Alianello: la Basilicata riscopre la sua figura

Carlo Alianello: la Basilicata riscopre la sua figura

Presentati a Tito gli scritti inediti ‘Le Novelle Borboniche’. Per Cicala “una piccola regione come la Basilicata ha bisogno di continuare quel processo di ricerca e di studio volti a rafforzare la nostra memoria”

Riportare alla luce l’eredità di un importante rappresentante della letteratura italiana, attraverso la valorizzazione di alcuni suoi inediti conservati presso il Fondo bibliografico a lui intestato a Tito, paese di origine della sua famiglia.

Questo l’obiettivo della casa editrice Il Cerchio che in collaborazione con l’Associazione culturale ‘Identità Europea’ e la compartecipazione del Consiglio regionale della Basilicata, struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi, ha deciso di pubblicare gli scritti inediti le ‘Novelle borboniche’ di Carlo Alianello.

La presentazione nel corso di un incontro sul tema “Una giornata con Carlo Alianello: luoghi e storie di uno scrittore lucano”, che si è svolto presso il Fondo Carlo Alianello, Biblioteca comunale ‘Lorenzo Ostuni’ a Tito.

Dopo i saluti del Sindaco di Tito, Graziano Scavone e del Presidente dell’Associazione Carlo Alianello, Michele Prestera, gli interventi di Giusy Laurino – Direttore Scientifico del Fondo Carlo Alianello, Francesco Pappalardo – Saggista, Maria Teresa Imbriani – professoressa di letteratura italiana presso l’Università degli Studi della Basilicata e Adolfo Morganti – Curatore del testo “Novelle Borboniche”, Casa Editrice Il Cerchio.

L’incontro è stato moderato da Mario Restaino – Presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti della Basilicata.

“Ricordare Carlo Alianello con una giornata a lui dedicata, nel 40° anniversario dalla sua scomparsa e nel 120° dalla sua nascita – per il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata – significa anzitutto contribuire alla conoscenza di una figura centrale nella storia della letteratura italiana e lucana. In quest’occasione sento il dovere di ringraziare il Comune di Tito che, insieme all’Associazione Carlo Alianello, si sforza di non far venire meno il suo apporto nel recupero di una figura che fa parte integrante della nostra cultura. Il lavoro di ricerca storica se da un lato contribuisce a darci nuove chiavi di lettura sul presente partendo dal passato, dall’altro ci aiuta a tramandare alle nuove generazioni un’eredità importante che, per quanto mi riguarda, consente loro di leggere l’attuale situazione sociale, economica e politica del nostro Paese, con occhi diversi e con uno strumento, quello della conoscenza, decisamente più puntuale”.

“Una piccola regione come la Basilicata – ancora Cicala – ha bisogno di continuare quel processo di ricerca e di studio volti a rafforzare la nostra memoria e a farci scoprire il ruolo che la Lucania ha avuto nei diversi eventi storici che hanno contraddistinto l’Italia e l’intera Europa. Del resto, quando si investe in cultura si investe sulle future generazioni, le quali auspichiamo possano tornare ad appassionarsi allo studio della storia e della letteratura, grazie alle quali è possibile sviluppare gli strumenti culturali utili ad affrontare la complessità del presente”.

Dopo anni di oblio anche la Basilicata dunque ha riscoperto la figura di Carlo Alianello, lo scrittore di origini lucane, autore di importanti romanzi storici come l’Eredità della Priora e l’Alfiere.

La famiglia Alianello, nel 2001, in occasione del 100° anniversario della nascita dello scrittore, ha donato al comune di Tito l’archivio privato non ancora ordinato di Carlo Alianello. Il Fondo è stato inaugurato nel 2003 ed è collocato in uno spazio all’interno della biblioteca comunale di Tito, in una apposita sala a piano terra di circa quaranta metri quadrati, all’interno della quale è allestita una mostra permanente: su scaffalature in legno e metallo sono state sistemate parte delle buste contenenti il materiale documentario cartaceo, mentre un’altra parte della documentazione relativa a contratti, fotografie, edizioni di vari romanzi, disegni ed oggetti personali appartenuti allo scrittore, quali pipe ed occhiali, si trova esposta all’interno di dieci bacheche.

L’archivio comprende anche molta corrispondenza dal 1906 alla fine degli anni 70, manoscritti preparatori, molti dei quali datati e con correzioni autografe dell’autore, con i relativi dattiloscritti delle opere successivamente pubblicate, manoscritti di opere non pubblicate, tra cui novelle e racconti, una folta rassegna stampa  che va dal 1954 fino al 1981, opere radiofoniche, contratti con importanti case cinematografiche, svariate lettere scritte da personaggi del mondo della cultura e dell’editoria, appunti per recensioni, conferenze, scritti di carattere letterario, filosofico e religioso, una brochure relativa alla mostra dei suoi quadri tenutasi a Roma nel 1974, gli atti di una conferenza tenutasi a Napoli nel 1983, oggetti personali, quadri d’autore, ritratti ed autoritratti, schizzi di disegni a matita su fogli di piccoli dimensioni con vari soggetti: scene di natura e di vita quotidiana, una ventina di disegni a colori di costumi d’epoca e di paesaggi, foto con i familiari, con vari personaggi illustri.

Vi sono inoltre raccolti altri diversi documenti appartenuti a Carlo Alianello e una cinquantina di foto che lo ritraggono. Il 18 febbraio del 2004 la Soprintendenza archivistica per la Basilicata ha dichiarato l’archivio di notevole interesse storico.

Da oggi il Fondo Alianello si arricchirà del volume “Le Novelle Borboniche” donato dal Consiglio regionale della Basilicata.

Grazie ad un decennale lavoro di restituzione di inediti contenuti nel Fondo Carlo Alianello, hanno visto la luce queste Novelle Borboniche. Dai moti carbonari del 1820-21 alla Repubblica Romana del 1848, dalla battaglia di Custoza fino alle persecuzioni antireligiose degli ultimi decenni del XIX secolo, lo sguardo narrativo di Alianello abbraccia personaggi celebri come Lord Byron, Giuseppe ed Anita Garibaldi, Papa Pio IX, accanto ad umili  ed ignoti popolani e religiose, nel tracciare nuovi elementi di una storia differente del Risorgimento che è prima di tutto un grido poetico di rivendicazione della dignità morale delle genti del Meridione italiano.

Nel corso della presentazione del volume, il Sindaco di Tito, Scavone, ha voluto rimarcare “l’importanza di una conoscenza più approfondita di Carlo Alianello. Avevamo già immaginato con una legge regionale di sostenere il Fondo ospitato nella nostra biblioteca anche con una archiviazione digitale dei tanti documenti contenuti. Le biblioteche anche in una comunità piccola come la nostra svolgono un ruolo fondamentale”.

Il Presidente dell’Associazione Carlo Alianello, Michele Prestera, ha ringraziato la famiglia dello scrittore che ha donato al Comune di Tito i tanti scritti, foto e oggetti personali custoditi ora nel Fondo e fruibili dai lucani. Il volume di inediti andrà ad arricchire questo importante spazio a lui dedicato”.

Giusy Laurino, direttore Scientifico del Fondo Carlo Alianello ha parlato del Fondo e del percorso che sarà avviato su questa figura attraverso l’attività didattica di quattro Istituti scolastici della regione mentre Maria Teresa Imbriani, professoressa di letteratura italiana presso l’Università degli Studi della Basilicata ha ricordato le tante tesi di laurea che in questi ultimi anni sono state assegnate e svolte su Carlo Alianello, segno della volontà di far conoscere sempre più l’attività di questo importante scrittore. “Bisogna -ha detto- mettere a sistema tutte le carte di Alianello e digitalizzarle”.

Ad Adolfo Morganti, curatore del testo “Novelle Borboniche”, Casa Editrice Il Cerchio, collegato in remoto, il compito di spiegare come si è arrivati alla pubblicazione degli inediti e le ragioni alla base della volontà di far meglio conoscere, non solo in Basilicata, la figura di Carlo Alianello. “In dieci anni di lavoro, all’interno di un cantiere culturale, si è voluta esaltare la figura di questo scrittore affinchè sempre più giovani si appassionino ai suoi scritti. A Tito il Fondo rappresenta un tesoro di un valore inestimabile”.

Il saggista Francesco Pappalardo, anche lui collegato in remoto, ha parlato dello scrittore e di cosa si è detto nel tempo di lui. “Se leggiamo alcuni testi – ha precisato – vediamo che il suo modo di scrivere non è né nostalgico né reazionario borbonico. Non aveva perso il contatto con la realtà storica da cui veniva e considerava il brigantaggio non solo manifestazione di insofferenza o lotta di classe. La lotta armata è stata solo un aspetto della resistenza del popolo del Mezzogiorno. Alianello ha compreso le problematiche della popolazione da cui proveniva ed ha cercato di mostrare quella che era la natura di questo mondo non accettando però le modalità della unificazione dell’Italia. E’stato un grande storico ed un grande letterato”.

“Il tributo d’onore che dobbiamo a Carlo Alianello – ha detto il professor Raffaello Mecca – è quello di studiarlo e di comprenderlo. Egli è prezioso perché noi meridionali, nella nostra riservatezza siamo un popolo di perfezionisti e lui è, nel solco della tradizione, un letterato squisito”.

Presenti i presidi del liceo Gropius, Malinconico, del Pasolini, Brindisi, del Nitti Da Vinci, Napoli, la professoressa Vigilante dello Scientifico che hanno aderito al progetto che vede il coinvolgimento degli studenti nello studio di Carlo Alianello usufruendo del patrimonio contenuto nel Fondo di Tito.

Per il Consiglio regionale della Basilicata è intervenuto il dirigente della Struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi, Pierluigi Barrese Maulella, che ha curato la presentazione del volume.

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