Principale Attualità & Cronaca Agamben, Cacciari e Zhok, intelligenti sino a ieri

Agamben, Cacciari e Zhok, intelligenti sino a ieri

Trascrivo un mio commento ad una lettera pubblicata da Stefania Rossini sul blog de L’Espresso, da lei curato.

«Ho letto questa lettera con una certa amara soddisfazione. Conferma, infatti, il mio pensiero che non c’è possibilità di dialogo, e conferma il mio pensiero che le persone intelligenti talvolta danno sui nervi ad alcuni, portandoli persino all’odio.

Magari in questo caso sarà esagerato parlare d’odio, però mi sembra evidente che una buona dose di astio trapela da ogni riga della lettera.

Che non ci sia possibilità di dialogo è dimostrato dal fatto che l’autore dello scritto non confuta una sola parola dei discorsi dei tre filosofi (Agamben, Cacciari e Zhok) oggetto della sua attenzione, e si limita a denigrarli.

Persone sino a ieri ritenute sagge e intelligenti, improvvisamente sono diventate stupide e bugiarde.

Il professor Zhok “non si capisce nemmeno da solo” (così, l’autore della lettera), diciamo che è un deficiente, e tutti e tre i filosofi sanno “bene come siano ovvie le ragioni del vaccino e del green pass ” (il nuovo vangelo), ma mentono per “tenere il punto”.

Tre bugiardelli, insomma.

Un domanda intelligente, invece, la pone la dottoressa Stefania Rossini, quando scrive: “… come può accadere che persone coltivate e progressiste siano ora sulla barricata di questo dissenso di serie b?

E’ in fondo la domanda che ci siamo fatti tutti all’uscita sul fronte del no di Giorgio Agamben e di Massimo Cacciari, due filosofi di sinistra, il più importante e il più famoso”.

Sicura, gentile dottoressa, che se la siano posta tutti la domanda intelligente? Peccato si sia data una risposta a mio parere illogica».
Renato Pierri

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