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Poesia. ‘Pane e…Quotidiano’

Quotidiano

PANE E  QUOTIDIANO

la Poesia è per tutti, rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di M. Pia Latorre ed Ezia Di Monte.

L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere.

In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.

Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Buona Poesia!

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Il 22 ottobre 1921, nasce a Sète (Francia) Georges Brassens, scrittore, poeta, ma soprattutto “chansonnier” autentico e ironico. La passione per la musica lo accompagna sin da bambino.

Il futuro chansonnier si dimostra ben presto insofferente nei confronti del sistema scolastico: è proprio tra i banchi di scuola, però, che fa un incontro fondamentale per la sua vita di artista. Alphonse Bonnafè, insegnante di francese, gli trasmette la passione per la poesia incoraggiandolo a scrivere. Si trasferisce a Parigi. Si dedica con sempre maggiore impegno alle sue vere passioni: la poesia e la musica, frequentando le “cantine” parigine, dove respira le atmosfere esistenzialiste dell’epoca, e fa ascoltare i suoi primi pezzi. Nel 1945 acquista la sua prima chitarra, l’anno successivo aderisce alla Federazione Anarchica e comincia a collaborare, sotto vari pseudonimi, al giornale “Le Libertaire”. Nel 1947 conosce Joha Heyman, che rimarrà sua compagna per tutta la vita.

Il 9 marzo 1952 Brassens sale sul palco del “Trois Baudets”; il pubblico rimane senza parole dinanzi a questo artista. Nel 1954 l’Accademia “Charles Cros” assegna a Brassens il “Gran Premio del Disco” per il suo primo LP: le sue canzoni verranno raccolte nel tempo in 12 dischi. Colpito da tumore all’intestino, si spegne il 29 ottobre 1981 a Saint Gély du Fesc, lasciando un vuoto incolmabile nella cultura, ben interpretato da queste parole di Yves Montand: “Georges Brassens ci ha fatto uno scherzo. E’ partito per un viaggio. Alcuni dicono che è morto. Morto? Ma cosa significa morto? Come se Brassens, Prevert, Breil potessero morire!”.

Non ce n’était pas le radeau

De la Méduse, ce bateau
Qu’on se le dise au fond des ports,
Dise au fond des ports
Il naviguait en père peinard
Sur la grand’mare des canards
Et s’app’lait Les Copains d’abord,
Les Copains d’abord

Ses fluctuat nec mergitur,
C’était pas d’la littérature
N’en déplaise aux jeteurs de sorts,
Aux jeteurs de sorts
Son capitaine et ses mat’lots
N’étaient pas des enfants d’salauds
Mais des amis franco de port,
Des copains d’abord
C’étaient pas des amis de luxe […]

C’étaient pas des anges non plus
L’Évangile, ils l’avaient pas lu
Mais ils aimaient toutes voiles dehors,
Toutes voiles dehors

No, non era la zattera

Della Medusa, questa barca

Sia detto in fondo ai porti,
Dite ai porti fondo
Ha navigato tranquillamente
Sul grande mare delle anatre

E chiamava i compagni di sempre,

I compagni di sempre

Fluttuare senza affondare, ( motto della città di Parigi)

Non era la letteratura

Senza offesa per gli incantatori,

per gli incantatori

Il suo capitano ed i suoi marinai

Non erano i figli di mascalzoni

Ma amici in porto franco

I compagni di sempre
Non erano amici di lusso […]

Non erano neanche angeli

Il Vangelo, non l’aveva letto

Ma essi amavano a vele spiegate

a vele spiegate

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