Principale Arte, Cultura & Società «La transizione ecologica deve partire dalle relazioni»  

«La transizione ecologica deve partire dalle relazioni»  

Si chiude con questa consapevolezza la prima giornata del convegno. “Nessuno si salva da solo” in corso a Bari, organizzata da Greenaccord Onlus con il sostegno e la collaborazione dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e della Regione Puglia

«Viviamo in una società dove prevale l’individualismo, dove la vita ha perso il suo significato profondo. Ecco che allora la frase che ci consegna il Vangelo e che il Papa ci ha donato, “Nessuno si salva da solo”, è un appello a ricostruire il tessuto delle nostre comunità. Oggi c’è una consapevolezza maggiore rispetto ai temi ambientali, ma devono cambiare i comportamenti». Con queste parole mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, ha spiegato il significato del titolo del XVI Forum dell’Informazione Cattolica per la Custodia del Creato, “Nessuno si salva da solo. Dalla Laudato si’ alla Fratelli Tutti per un nuovo rinascimento sociale ed ecologico”, in corso oggi e domani nel complesso del seminario arcivescovile di Bari, organizzato dalla onlus Greenaccord con l’Arcidiocesi e la Regione Puglia.

Anche Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord, ha inteso ribadire «come la transizione ecologica debba partire dalle relazioni. Le sfide ecologiche, che spaventano e incutono timore, vanno affrontate insieme: non è una sfida tra ricchi o poveri o tra culture o visioni discordanti, è piuttosto uno svegliarsi dal sonno dell’autoreferenzialità per aprirsi all’altro.

Non c’è ecoloia che tenga senza giustizia sociale. Ci ricorda Francesco».

Il saluto della Regione Puglia è stato portato da Rocco De Franchi (foto), direttore della Comunicazione Istituzionale, che ha inteso sottolineare come: «Questa iniziativa condivisa con Greenaccord vuole essere l’inizio di un percorso comune sul tema dell’ecologia integrale.

La pandemia ci ha dimostrato ancora una volta quanto l’impegno in questo senso sia improcrastinabile». Sugli effetti della pandemia in merito alle disuguaglianze sociali, ha insistito Vito Peragine, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Bari: «La crisi pandemica ha evidenziato delle dimensioni nuove ed inedite di disuguaglianza: disuguaglianze legate alle tipologie di lavoro, educative, di salute, legate alla disponibilità di risparmi, nei contesti familiari… Le misure straordinarie sono riuscite a contenere la crisi, adesso si tratta di capire che cosa succederà nel medio e lungo periodo.

La sfida del medio periodo sarà quella di confrontare le nuove e vecchie fratture sotto vincoli di finanza pubblica molto rigidi: un nuovo patto sociale. Componente importante di questo patto sarà una nuova enfasi sul ruolo assicurativo del sistema di protezione sociale, rispetto al ruolo redistributivo più comunemente percepito.

Questa enfasi potrebbe modificare le attitudini sociali e allargare il consenso sugli istituti di welfare e sulla necessità di una loro riforma in senso progressivo».

Ma qualsiasi cambiamento passa attraverso la sostenibilità finanziaria. «La finanza sostenibile, con i suoi strumenti, rappresenta la chiave per indirizzare il risparmio verso iniziative economiche che permettano la realizzazione degli obiettivi climatici, sociali e di buona governante delle imprese e delle istituzioni, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu», ha spiegato Mariantonietta Intonti, docente di finanza sostenibile all’Università di Bari.

In un momento in cui i giovani, guidati da Greta Thumberg, scendono in piazza per protestare in difesa dell’ambiente, che è prima di tutto difesa del loro futuro, Lucia Abbinante, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani, intende far partire il suo lavoro proprio dall’ascolto dei giovani, perché qualsiasi volontà di cambiamento passa attraverso chi di quel cambiamento né protagonista.

E di giovani si occupa la cooperativa di agricoltura sociale “Semi di vita” di Bari. «Tra i nostri filari diamo una possibilità, non solo di lavoro, ma anche di recupero personale, a ragazzi e ragazze con disabilità e a giovani in detenzione. Ci piace dire che coltiviamo la dignità delle persone», ha detto il presidente della cooperativa Angelo Santoro. Ma proprio dalle persone con disabilità può venire un nuovo apporto «alla ridefinizione delle politiche improntate all’ecologia, perché non c’è dubbio che i disastri ambientali abbiano maggiori effetti sulle persone vulnerabili e sul loro diritto al futuro», ha affermato Valentina Tafuni, specialista in tutela internazionale dei diritti umani.

In chiusura di giornata, l’esperienza di “Private Rental”, raccontata dal direttore generale Vincenzo Di Biase, insieme al socio fondatore Angelo Ferrari. Si tratta di una start up che prouove il noleggio auto tra privati: attraverso la piattaforma i singoli proprietari avranno la possibilità di noleggiare ad altri privati la propria autovettura.

Ha moderato Ninni Perchiazzi, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno.

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