Taranto: la grandezza e l’importanza dell’artigianato
di Eleonora Vecchioli
Nel pomeriggio del 25 settembre ha avuto luogo una visita guidata presso la splendida casa Vestita con la fabbrica di produzione dell’antica casa produttrice grottagliese.
Il percorso è stato studiato e voluto dall’associazione Artava di Taranto, sempre attenta allo sviluppo dell’artigianalità sul territorio locale, costantemente atta alla promozione di incontri con l’arte e l’artigianato.
L’associazione promuove visite guidate su tutto il territorio con il supporto di guide autorizzate dalla Regione Puglia miscelando la classica visita a quel pizzico di originalità che fa la differenza.
In quell’occasione, abbiamo avuto la possibilità di visitare la bottega di un esperto artigiano ceramista, che si è anche occupato di diversi restauri.
Ora, riferendoci alle botteghe: queste del promontorio grottagliese, servivano, in principio, data l’umidità degli ambienti a mantenere il manufatto umido per poterlo rifinire il giorno dopo. L’eccellenza del percorso ci vede calati negli splendidi “giardini segreti” di casa Vestita dove nei secoli passati le signore locali passavano il loro tempo passeggiando, dedicandosi tanto all’arte quanto alla lettura, mentre i loro compagni erano impegnati nel lavoro quotidiano.
Da una piccola terrazza di Grottaglie, peraltro, proprio sopra la bottega di cui sopra, è possibile osservare l’intero quartiere delle ceramiche, Taranto, i suoi due mari e il promontorio delle murge: un orizzonte unico e spettacolare.
Tra le tante, splendide usanze, nel grottagliese narrateci dall’accogliente ceramista, la “Festa di San Pietro” rievocata all’interno di una chiesetta del centro storico ogni 29 di giugno.
Durante la festa, è consuetudine l’uso delle trombe di San Pietro: èpropiziatorio fare una “pernacchia” all’interno della tromba con l’intento di scacciare invidia e malattie: poi la si lascia cadere al suolo e se ne porta via un frammento, ritenuto di buon augurio.
Per accennare, invece, alle operazioni di restauro che sono state effettuate, possiamo agganciarci a una frase molto importante detta dall’artigiano che ci ha fatto da guida: “Tutto nasce dall’osservazione: bisogna guardare e, soprattutto, vedere.”
Durante le operazioni di restauro, per l’appunto, sono stati recuperati frammenti di ceramiche e altri materiali risalenti a tempi antichissimi, ora tenuti ancora in ottime condizioni: e non solo, data la presenza non trascurabile di frammenti greci e preziosi. Da segnalare lo splendido restauro conservativo di unpavimento risalente al quarto secolo a.C. conservato nella villa.
Riguardo la bellezza e la conservazione della villa, abbiamo potuto visitare anche le cisterne, che servivano a raccogliere l’acqua piovana e generare, così, aria fredda. In un singolo sito, più di due cisterne ricche di antichi ritrovamenti romani e non.
Tra una cosa e l’altra, mi sono permessa di porre una domanda al ceramista, riflettendo sulla differenza di cura che Grottaglie applica alle sue ceramiche e quella che, invece, Taranto applica ai suoi beni.
La Puglia è ricca di tradizioni, usanze e unicità, come le ceramiche lo sono per Grottaglie: come avete fatto a tener viva questa passione nel corso del tempo?
“Ci sono stati periodi di transizione, perché fino agli anni ‘60/’70, si facevano ceramiche di uso utile e pratico (utensili, ad esempio).
Poi arrivarono le scatole, i vasetti e la ceramica andò in contro a una crisi: per questo, l’artigiano cominciò a produrne con scopo ornamentale e di design, riappropriandosi della tradizione e del mestiere. Qui abbiamo aumentato le botteghe (ora 56 nel totale), invece di lasciare morire. Abbiamo anche divulgato la “pugliesità”, tenerci sempre strette le nostre origini, invece di andare a cercare qualcosa di affascinante altrove.”
Redazione Corriere di Puglia e Lucania
