Principale Arte, Cultura & Società Taranto: chi e come la riporterà alla luce?

Taranto: chi e come la riporterà alla luce?

I giovani non hanno voglia di lavorare, sono degli scansafatiche, mentre dovrebbero essere proprio loro a rimettere in piedi l’Italia” quante volte abbiamo sentito dire cose di questo genere?
E come dire se siano vere o false?

Lavori precari, sfruttamenti e stipendi da brivido

Da giovane che ha cercato lavoro in svariate occasioni della propria vita, posso affermare con assoluta certezza quanto difficile sia trovarne uno che non sia “a nero”
e, soprattutto, che preveda una paga nella norma.

Naturalmente, ci si riferisce al suolo tarantino – per quanto il problema non si presenti unicamente qui –, in cui più e più bar offrono orari di questo tipo:

ogni giorno, dalla mattina presto fino all’ora di pranzo, per poi riattaccare nel primo pomeriggio e staccare a sera tardi.

E sapete qual è la cosa più divertente in tutto questo?  
La paga, spesso e volentieri, è al di sotto di trecento euro mensili. Meno di trecento euro mensili per così tante ore al giorno e alla settimana.

Mettendo da parte i bar, però, potremmo accennare a quelle mail di spam che un po’ tutti riceviamo, del tipo:

“Sai comunicare e vuoi fare esperienza nel mondo del lavoro? Chiamaci” o tante altre su questa falsa riga.

Quale lavoro offrono queste mail?
È il cosiddetto “lavoro a provvigione”, la cui base è “più contratti riesci a concludere con clienti che hai cercato e trovato senza il minimo aiuto da parte dell’azienda, più guadagnerai”.

Coloro che propongono questo genere di lavoro (assicurazioni di qualsivoglia tipo, cosmetica, depuratori per l’acqua e tutto ciò che si possa vendere ad una persona), naturalmente,

ti diranno “se hai tanta voglia di lavorare, guadagnerai tanto”.

Credo e spero sia inutile specificare quanto tutto questo ragionamento sia stupido,
dato che l’intero lavoro si basa sul dover rincorrere estranei nel tentativo di convincerli ad acquistare determinati prodotti.

Una Taranto senza giovani

Sento molti adulti lamentarsi dell’allontanamento da Taranto da parte di molti giovani,
ma direi che questa cosa sia più che comprensibile.

Senza delle offerte di lavoro approcciabili, come si può pretendere che un ragazzo rimanga quaggiù?
Non è un caso che molti se ne vadano direttamente via dall’Italia.

La questione è molto semplice: l’economia ora presente nella città dei due mari non è in grado di assicurare un futuro a noi giovani che abbiamo studiato anni e anni per un diploma o per una laurea, mentre ora ci ritroviamo qui a lavorare come camerieri sottopagati.

Quando l’economia tarantina ricomincerà a funzionare,  allora i giovani torneranno.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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