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A copertino quattro concerti unici tra tradizione e innovazione. Appuntamento con “Accademia in Festival”

Tra il genio di Leonardo da Vinci, vibrazioni sensoriali, concerti al buio e transatlantici, pronta a riprendere il volo la nona edizione del Festival Internazionale delle Arti diretto dal Maestro Salvatore Cordella dal 28 maggio al 12 luglio a copertino quattro concerti unici tra tradizione e innovazione a chiudere il festival il 12 ottobre l’appuntamento con “Accademia in Festival” 

Sotto la direzione artistica del Maestro Salvatore Cordella, Il Festival Internazionale delle Arti è pronto a ripartire con la sua nona edizione dopo lo stop nel 2020 imposto dalla situazione pandemica internazionale.  In un’armonia di suoni, passioni ed emozioni, il festival Ideato dall’Associazione International Arts Company, riprende la sua attività di presentazione al pubblico delle iniziative e la programmazione annuale dell’Associazione e di farne apprezzare i frutti dell’intensa attività artistico-culturale.

Dal 28 maggio al 12 ottobre, quest’anno il Festival presenterà cinque unici appuntamenti per dare risalto alle tre espressioni più tradizionali dell’arte – la musica, l’arte figurativa e la lirica – accompagnate dalle altre arti – prosa, danza, light design, arte culinaria enogastronomica – con l’obiettivo unico di far riscoprire agli spettatori le meraviglie e la bellezza delle arti.

Riparte venerdì 28 maggio nella sala Angioina del Castello di Copertino, con la mostra “LEONARDO UOMO DELLE CONNESSIONI – Tra Arte, Natura e Scienza la nona edizione del Festival. Un’occasione unica per osservare da vicino gli strumenti musicali su disegno di Leonardo Da Vinci realizzati dall’Antica Liuteria Sangineto. Grazie all’approfondimento e alla ricerca, in collaborazione con paleografi musicali italiani, Michele Sangineto dal 2010 ricostruisce strumenti musicali raffigurati in dipinti e affreschi di maestri del Rinascimento (Organo di carta di Leonardo da Vinci, Galoucorde e Sangicorde di Piero di Cosimo, Claviharpa e Ghironda del Giorgione, Liuti e Ribeche di Gaudenzio Ferrari, e altri), fornendo al gruppo Antica Liuteria Sangineto nuove possibilità di sperimentazione sonora e tecnica. Tali strumenti, probabilmente frutto della fantasia dei pittori, vengono adattati dal liutaio Michele Sangineto affinché essi non siano mere riproduzioni esteticamente armoniose ma che producano suoni, vibrazioni e melodie.

Ma è per sabato 29 maggio il primo vero appuntamento con la musica: dalle 20:00 le antiche note dal Medioevo al Rinascimento risuoneranno tra le mura della Sala Angioina del Castello di Copertino attraverso gli strumenti che il Maestro liutaio Michele Sangineto ha fedelmente riprodotto a partire da opere di celebri maestri del Rinascimento italiano (Organo di Carta e Piva a Vento Continuo di Leonardo da Vinci; Galoucorde e Sangicorde di Piero di Cosimo; Ribeca, Pandura e Liuti di Gaudenzio Ferrari; Claviharpa e Ghironda del Giorgione ed altri). Tali strumenti, probabilmente frutto della fantasia dei pittori, vengono adattati dal liutaio Michele Sangineto affinché essi non siano mere riproduzioni esteticamente armoniose ma che producano suoni, vibrazioni e melodie. “LEONARDO IL SUONO DEL GENIO – Strumenti musicali nell’arte pittorica”, a cura dell’Ensemble Antica Liuteria Sangineto è il concerto che, con i musicisti Adriano Sangineto, Caterina Sangineto e Jacopo Ventura proporrà un concerto con cordofoni popolari sugli strumenti costruiti dal M° Michele Sangineto, capostipite della liuteria: arpe, salteri ad arco e a pizzico. Con questa formazione, il gruppo esporta la musica popolare italiana dal tardo Medioevo al Rinascimento e per la serata dedicata al Festival Internazionale delle Arti, diretta dalla regia di Rosangela Giurgola, svilupperà il tema della Terra.

L’evento prevederà alle 19:30 un’ anteprima “LEONARDO  UOMO delle CONNESSIONI tra Arte Natura e Scienza” alla presenza del maestro Sergio La Stella – Direttore d’Orchestra, del Dr. Angelo Carlo Licci esperto in Medicina Integrata, funzionale e di regolazione e del Fisico Francesco Axel Librale, kinesiologo e fisico, studioso delle frequenze e del rapporto tra esse e l’uomo, per poi continuare con l’esposizione/mostra dei manufatti realizzati dall’Antica Liuteria Sangineto e una performance in cui gli stessi strumenti vengono impiegati per la realizzazione di un vero e proprio concerto intermezzato dall’illustrazione del loro funzionamento.

Il secondo appuntamento, “Seme di Speranza”, sabato 12 giugno, ore 20.00 presso la Chiesa di Santa Maria di Casole a Copertino ci catapulta in un’esperienza sensoriale unica ed emozionante. Il concerto vedrà la celebrazione del tema Aria, l’elemento impalpabile e fuggevole per eccellenza, l’elemento artistico per eccellenza. E proprio l’Aria diventerà il mezzo di comunicazione principale tra il pubblico e l’artista Ivan Dalia, pianista straordinario, cieco dalla nascita, capace di generare un’esperienza sensoriale altamente suggestiva. Ivan Dalia, che, avvicinatosi alla musica sin da subito, ha portato la sua arte in giro per il mondo, dai jazz club di Manhattan al Tone – Colours Festival di Berlino, fino ai due recenti sold out al Posillipo di Napoli con il suo progetto comico sull’opera lirica “A ciascuno il Duo”, insieme al cantante lirico Luca De Lorenzo.

Sotto la regia di Rosangela Giurgola, la musica sarà accompagnata dalle letture dell’attrice Carla Guido e dalle atmosfere del visual artist Hermes Mangialardo, che porterà il pubblico a immergersi in un percorso visuale tra la luce e il buio e viceversa.

L’evento è organizzato in collaborazione con il FAI, che, prima dell’inizio del concerto, metterà a disposizione sul posto le sue guide di volantari per delle visite all’interno del sito di Santa Maria di Casole, che a partire dalle ore 18:00 racconteranno il monastero accompagnate dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Falcone di Copertino.

Il terzo appuntamento “Gran Galà Transatlantic – Ancia Libera”, di domenica 4 luglio, ore 20.30 nell’atrio del Castello di Copertino, è un vero e proprio sogno ad occhi aperti, l’evento di punta del Festival che ci trasporterà attraverso un viaggio tra musiche della tradizione classica e composizioni originali ispirate alla tradizione latina e mediterranea.  Il viaggio, quale strumento di diffusione della cultura musicale (anche nell’era della globalizzazione), è proprio il fil rouge  che unisce le diverse parti di questo progetto: i viaggiatori, e ancor di più gli emigranti, sono da sempre stati portatori anche di un patrimonio culturale: un viaggio sull’acqua, attraverso l’oceano dei ricordi, per ricordare il tempo in cui i migranti eravamo noi.

Partiamo da Parigi con i solisti dell’Accademia Germogli d’Arte, grazie ai quali potremo ascoltare una selezione della Bohème accompagnata al piano e diretta dal M° Sergio La Stella, con la regia di Rosangela Giurgola.

Il trio Verona Libera eseguirà poi delle parafrasi d’opera del M° Roberto Corlianò.

Per finire, verrà presentato Alchémia, un progetto musicale a cura dei solisti del Sesto Armonico, ensemble nata da un’idea del M° Beppe Vessicchio, e nell’ambito del Festival sarà presentato come loro primo lavoro discografico: un percorso musicale che ci porta in Argentina e si sviluppa attraverso stili diversi, dal jazz-waltz ai ritmi mediterranei fino ad arrivare al tango argentino d’avanguardia, che vede ancora oggi in Astor Piazzolla il suo principale punto di riferimento. Le composizioni originali sono tutte del fisarmonicista Antonio Loderini e gli arrangiamenti sono stati realizzati considerando specificamente le “personalità musicali” di ogni singolo musicista del Sestetto, elementi determinanti nella creazione di quella sonorità unica che ha ispirato il titolo del disco.

Durante la serata verrà inoltre consegnato il “Premio Internazionale delle Arti” al Roberto Corlianó, premiato per il suo progetto No Opera, al M° Günther Sanin, primo violino spalla dell’Arena di Verona, a Sara Airoldi, primo violoncello spalla dell’Arena di Verona, e al M° Antonio Loderini,  fisarmonicista e compositore.

L’appuntamento di venerdì 16 luglio ore 20.30 presso l’Atrio del Castello di Copertino, il concerto “NOTTE NAPOLETANA – Suggestioni in Musica” ci trasporterà tra i secoli di storia della “canzone napoletana”, con un’esposizione davvero unica sia per varietà stilistica che per elementi tematici. Se pure il “secolo d’oro” si snoda tra la metà dell’Ottocento fino all’immediato dopoguerra è altrettanto vero che le tracce che lo ispirano sono altrettanto celebri così come i retaggi che ricadono sugli anni successivi. Quindi non solo “io te vurria vasà”, “Santa Lucia luntana” e “Spingule frangese” ma anche “Fenesta vascia” e “jesce sole” fino a spingersi a “Guaglione” e “O sarracino”. La grande varietà della vocalità presente sul palco costituisce un’ulteriore valorizzazione del repertorio che da sempre ha goduto dei molteplici stili interpretativi ma che raramente è proposto in un unico spettacolo. Quattro voci, quattro stili che si incrociano dando vita ad un unico strumento che supportato da attenti arrangiamenti esalta con maestria i già noti valori di questo illustre repertorio: dalla voce naturale, calda e melismaticamente napoletana di Emanuela Loffredo a quella altrettanto naturale ma spinta e di coloritura etnica di Francesco Castiglia, atta a rappresentare anche il carattere “buffo” di alcune composizioni. Dalla liricità leggera ma profonda e incisiva dei tenori Salvatore Cordella e Paride Cataldo, all’altrettanto lirica ma sinuosa ed evocativa voce del soprano Miriam Cicotti. La direzione musicale dell’esperto e studioso Maurizio Pica, a capo dell’organico di undici solisti che costituisce il motore musicale generante la rappresentazione, è l’ulteriore valore aggiunto di questo spettacolo altamente coinvolgente. Tradizione e rigore storico ma anche adattamento e rispettosa reinvenzione, secondo l’eterna ricetta per proporre un passato al presente.

Il Festival si chiude martedì 12 ottobre con il consueto appuntamento di “ACCADEMIA IN FESTIVAL”, in cui si esibiranno i giovani talenti dell’Accademia “Germogli d’Arte” in un concerto delle più belle arie del repertorio lirico da Verdi a Puccini, da Bizet a Mascagni, diretto dal Mo Cordella, e per la regia di Rosangela Giurgola, a conclusione dell’Anno Accademico 2020/2021. Nel corso della serata verranno consegnate le borse di studio derivate dall’iniziativa di raccolta fondi “Adotta un germoglio”. L’elemento che caratterizza il concerto è senza dubbio il Metallo, certamente l’elemento più solido di cui è costituita la materia. È simbolo di fortificazione, della stabilità necessaria alla base della preparazione tecnica di tutti gli artisti. 

La nona edizione del Festival ha preso il via il 10 agosto 2020 con il “Gran Galà Sogno in Arte”, presso il Castello di Copertino, in cui l’opera è stata protagonista di una serata incantata con la partecipazione del M° Salvatore Cordella e arricchita dalle voci dei soprani Gloria Giurgola e Miriam Cicotti e del tenore Paride Cataldo, per la direzione musicale del M° Sergio La Stella e la regia di Rosangela Giurgola. Apice della serata la consegna del Premio delle arti, riconoscimento che ogni anno viene conferito ad un’eccellenza artistica, selezionata per meriti e talento consegnato, in doppia assegnazione, al M° Sergio La Stella e al M° Fabio Angelo Colajanni. Il Premio delle arti si sposa, fin dalla prima edizione del Festival, con la consegna del Premio Germoglio d’arte che viene conferito agli allievi più meritevole dell’Accademia Germogli d’Arte. I “germogli” premiati nel 2020 sono stati il tenore Vincenzo Spinelli e il baritono Pierpaolo Martella.

Il 10 ottobre 2020 la nona edizione è proseguita con “TRILOGIA VERDIANA, spettacolo interamente dedicato alla figura di Giuseppe Verdi e alle sue tre opere popolari, Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata, nella suggestiva cornice del Castello di Copertino per volare sulle ali dorate della musica e della storia di Giuseppe Verdi. Ospite d’eccezione è stato il pianista Roberto Corlianò insieme ai solisti dell’Accademia Germogli d’arte, al tenore Salvatore Cordella, direttore artistico del Festival, e al Coro Internazionale delle Arti diretto dal M° Emanuela Di Pietro. A guidare la narrazione l’attore Paride Napolitano, con la regia di Rosangela Giurgola.

Nato sotto la direzione artistica del Maestro Salvatore Cordella, il Festival Internazionale delle Arti si conferma ogni anno, per l’ingegno dei suoi ideatori e il prestigio dell’offerta, un illustre palcoscenico estivo in cui, musica, danza, teatro e natura si incontrano nella celebrazione piena di tutte le arti.

L’idea guida della nona edizione del Festival Internazionale delle arti – finanziata dalla Regione Puglia nell’ambito del programma straordinario 2020 in materia di cultura e spettacolo – sviluppa ulteriormente il tema dell’edizione 2019 e associa a ciascun evento in cartellone gli elementi della natura Aria, Acqua, Terra, Fuoco e Metallo, intesi come satelliti gravitanti intorno alla musica, presentata, a sua volta, come centro energetico di espressione e legata indissolubilmente e armonicamente ad arte e natura. Essendo la musica una delle forme d’arte più pure, ed essendo l’arte la via che da sempre l’uomo adopera per spiegare e riprodurre la Natura, il percorso tematico del Festival Internazionale delle arti 2020, intende raccontare e spiegare al pubblico i “5 Elementi della natura” attraverso le forme d’arte e gli appuntamenti in cartellone.

Il tema di ogni appuntamento continua a sviluppare la visione personale della “Teoria degli Elementi” del Maestro Cordella e della sociologa dott.ssa Flavia Pulli: a ciascun dei cinque elementi di cui è costituita la materia – fuoco, aria, acqua, terra e metallo –  e cui si può identificare per fisionomia e caratteristiche ciascuno di noi, corrispondono qualità e virtù.

Anche il metodo di insegnamento dell’Accademia dei Germogli d’Arte – nata nel 2011 dalla volontà di creare nel Salento un centro dedicato allo studio, al perfezionamento tecnico e alla crescita artistica e personale di giovani cantanti lirici – è improntato sulla teoria degli elementi ed è finalizzato al raggiungimento del benessere psico-fisico dei cantanti e al superamento di blocchi tecnici e fisici nell’esecuzione del canto, nonché al raggiungimento del “punto zero” ovvero del punto di equilibrio, con il supporto di specialisti dell’ambito medico, il naturopata e omeopata dott. Angelo Carlo Licci e della esperta in Yoga, Cranio Sacral Terapy e Muscolar Energy Technique dott.ssa Roberta Adami.

In queste nove edizioni il Festival Internazionale delle Arti ha visto crescere il proprio successo, grazie anche al contributo degli “Amici del Festival”, dal Castello di Copertino alla Direzione Regionale dei Musei di Puglia, dal Comune di Copertino, al Fai e al Gal Terra D’Arneo, gli sponsor – tra cui i main sponsor Spinelli Caffè, Banca Di Credito Cooperativo Di Copertino-Leverano, Casta srl e Farmacia Nestola – e alle numerose realtà territoriali, che da sempre sostengono questo progetto, fino a ogni singolo appassionato del Festival.

La rassegna rientra inoltre nelle attività progettuali della “Programmazione Custodiamo la cultura in Puglia” sostenuti dalla Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese (Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40 art. 15 comma 3 – Investiamo nel vostro futuro).

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