di Benedetto Ghielmi
Cari lettori,
è così difficile scovare la Bellezza in ogni petalo? Quando l’essere umano riuscirà ad essere tale noterà il fiore dischiuso sul ciglio della strada. Riscoprire scoprendo la natura intorno a noi per andare, così, a fondo del nostro animo buono. Buono perché misteriosamente umano e infinito al tempo stesso. Noi esseri umani siamo troppo complicati, a volte. Dobbiamo imparare e, ancora, imparare dalla natura: essa ci è maestra. Semplice. Denudata da sovrastrutture che non portano a nulla. Forse, non è sufficiente rispettare la natura e limitarsi a questo ma, è fondamentale che, ci mettiamo in suo ascolto e impariamo da essa come stare convivendo da umani con “sorella” natura.
La poesia, in questo, ci salva: è innalzamento dell’essere umano stando radicati, al tempo stesso, nelle viscere del mondo. Dare anima ad un mondo che, troppo spesso, si dimentica di averne una, diffondendo poesia al vento così da raggiungere tutti nelle loro dimore, spalancando le braccia a questa esistenza.
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano – e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c’è tempo – e coglilo.
(Tagore)