Foto: SSC Bari
Ieri abbiamo abbiamo analizzato l’attacco del Bari che, coi suoi dieci gol, sembra essere il fiore all’occhiello di Auteri a cui tanto piace il gioco offensivo. Oggi, grazie alla Gazzetta del Mezzogiorno, analizziamo la difesa.
A Viterbo, il Bari, non ha subito gol dopo che ne aveva subiti ben cinque in tre partite finendo, inevitabilmente, sotto la lente d’ingrandimento. Auteri, più volte sollecitato in tal senso, ha sempre dichiarato che i gol subiti sono stati il frutto di errori di interpretazione o di meri episodi e non dovuti ad una organizzazione errata o ad eccessivi spazi concessi agli avversari. E la sfida di Viterbo dovrebbe essere l’inizio di un nuovo corso in difesa. Almeno così si spera.
Fino adesso Auteri, complici i numerosi impegni ravvicinati, ha alternato i cinque difensori puri a disposizione nella rosa, così dicasi per i laterali. Tale turn over, verosimilmente, avrà un seguito ogni qual volta il Bari sarà impegnato nei turni infrasettimanali, ma è anche naturale che il tecnico cominci a delineare quella linea difensiva che formerà la base di partenza, insomma, la linea titolare, quella che partirà dall’inizio. E qualche traccia già sembra esserci.
Celiento, ad esempio, sembra essere diventato il primo titolare fisso a disposizione del tecnico e non solo per i gol che ha messo a segno. Lui è un difensore rapido (quello che cercava l’allenatore siciliano), sa mutare pelle a seconda delle esigenze tattiche, sa passare bene dal 3-4-3 alla difesa a quattro dove indossa l’abito di terzino destro.
Una maglia da titolare sembra averla guadagnata anche Sabbione nonostante qualche colpo a vuoto di troppo, ma come passo e tempismo rimane uno dei più affidabili lì dietro. Anche Minelli, ad onor del vero, ha lasciato buoni giudizi. Buona la velocità, buono anche nel cercare l’anticipo, ma la sua giovane età cozza un po’ con l’esperienza necessaria in difesa, gap che, col tempo, proverà ad azzerare.
Una sorpresa, stando a quanto scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, è quella di Valerio Di Cesare piazzato a centrale sinistro, un ruolo che ha già ricoperto più volte nel corso della sua lunga carriera nonostante lui sia un destro puro. E giocare con attenzione e grande sacrificio a 37 anni suonati non è affatto facile ma lui, da giocatore di esperienza, riesce a farlo con grandi risultati senza perdere quel vizietto col gol.
Un giocatore che, invece, ha iniziato con qualche affanno è Perrotta che non ha convinto inizialmente contro la Spal e poi a Cava de’ Tirreni dove ha perduto diversi colpi e, dunque, il suo campionato lo ha iniziato rincorrendo un posto che, al momento, nessuno sembra poterglielo garantire.
Ai lati, invece, sembra che si vada delineando una certa quadratura. Ciofani, che – si ricorderà – sembrava sul punto di partenza, è diventato titolare inamovibile, complice anche il non buon momento fisico di Anderoni e il balbettio di Corsinelli, convincendo il tecnico siciliano.
A sinistra, infine, D’Orazio sembra non aver competitori anche perché è l’unico mancino puro disponibile in quel ruolo. Semenzato, che dovrebbe essere il sostituto, non è ancora pronto in tal senso.
Massimo Longo