Principale Arte, Cultura & Società Sport & Motori Da Cassano a Miccoli: quando l’estro pugliese deliziava la Serie A

Da Cassano a Miccoli: quando l’estro pugliese deliziava la Serie A

Il calcio, si sa, è questione di talento. O ce l’hai o non ce l’hai. Per alcuni calciatori il mondo del calcio è stato qualcosa di più. È stato il modo per esaltare le proprie origini, le proprie radici. Sono tanti i calciatori, ad esempio, nativi della Puglia che hanno fatto le fortune delle squadre di Serie A.

Tra estro e follia: Antonio Cassano

Antonio Cassano è stato un grande campione di calcio, ha saputo farci innamorare delle sue qualità tecniche e delle sue “cassanate”, nome coniato per definire i suoi atteggiamenti un po’ pazzi in campo e fuori. Cresce in un quartiere popolare della Bari vecchia, un posto dove il calcio la fa da padrone, dove la squadra del cuore è religione.

Fra dribbling in piccoli cortili di cemento e virtuosismi in spazi ridottissimi, dimostra sin da subito di saperci fare. E diventa un leader. Ma è ancora lontano dai fasti futuri, anzi trascorre un’infanzia densa di difficoltà. Col tempo, però, riesce a conquistare un posto nel Bari e lì esplode il suo talento. L’aggancio di tacco, il tocco leggero a bersi Laurent Blanc e Christian Panucci e il pallone depositato alle spalle di Fabrizio Ferron davanti agli occhi di Roberto Baggio. Questo il momento decisivo della carriera di Cassano, col gran gol all’Inter.

La grinta di Benarrivo

Altro talento cristallino fu quello di Antonio Benarrivo. Benarrivo nasce il 21 agosto del 1968 a Brindisi ed in carriera vanta anche un secondo posto con l’Italia al Mondiale del 1994 negli Stati Uniti. Pasquale Bruno, invece, è originario di san Donato di Lecce dove nacque il 19 giugno 1962: Lecce, Como, Juventus, Torino, Fiorentina e poi Hearts e Wigan le maglie vestite in carriera. Altro figlio d’arte è Materazzi (il papà è Giuseppe, ex Lecce e Bari), nato a Lecce il 19 agosto 1973. Perugia e Inter (era in rosa nell’anno del Triplete e poi nella vittoria al Mondiale per Club) le due squadre con cui lo si ricorda maggiormente, oltre ovviamente al Mondiale del 2006 vinto da protagonista con la Nazionale di Marcello Lippi. Amoruso invece (28 giugno 1971) è nato e cresciuto a Bari ed in carriera si è ben distinto all’estero con Rangers, Blackburn e New York Cosmos.

Il barone leccese: Franco Causio

Come dimenticare inoltre Franco Causio. I suoi successi sono legati soprattutto alla Juventus (sei scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa) oltre al Mondiale vinto nel 1982 in Spagna. Proprio come Antonio Conte, di 20 anni più giovane (31 luglio 1969): dopo il Lecce, alla Juventus dal 1991 al 2004 vince di tutto (5 scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa, una Champions League e un Intertoto). E si ripete anche da allenatore, tant’è che ora è uno dei tecnici più corteggiati a livello mondiale.

Fabrizio Miccoli, il Romario del Salento

Fabrizio Miccoli da Nardò, ex attaccante classe 1979 soprannominato il “Romario del Salento”.Originario di San Donato di Lecce, il Pibe di Nardò, così chiamato in onore del suo idolo d’infanzia Diego Armando Maradona con il cui nome ha battezzato anche uno dei due figli e del quale comprerà un orecchino di brillanti aiutandolo in un periodo di bancarotta, si distingue sin da piccolo militando sempre con ragazzi più grandi: cresce nel San Donato prima di passare a soli 13 anni nelle giovanili del Milan. La Juventus decide di acquistarlo e girarlo in prestito al Perugia di Luciano Gaucci, con il quale il rapporto è difficile: col Grifone però arriva nono al debutto in Serie A, giungendo fino alle semifinali di Coppa Italia e laureandosi capocannoniere della competizione.

In Umbria nasce il sodalizio tra Miccoli e Serse Cosmi, a sua detta il miglior allenatore che lo abbia mai guidato. Il rientro in bianconero è però complicato: rincalzo delle punte titolari Del Piero e Trezeguet, non riesce mai ad esplodere definitivamente, anche per il rapporto non idilliaco con la dirigenza della Juve composta dalla triade Moggi, Giraudo e Bettega, a causa di alcuni screzi. In mezzo, tanti colpi di testa “alla Miccoli”: dagli orecchini di Maradona alla cittadinanza onoraria conferitagli dal comune di Corleone e poi revocata dopo le intercettazioni degli insulti a Falcone nella telefonata con il figlio di un boss mafioso, dal lido gestito a Santa Maria di Leuca alla scuola calcio per bambini chiamata A.S.D Fabrizio Miccoli.

Giovani pugliesi alla ribalta

La Puglia oggi è ben rappresentata in Serie A. Dal centrocampista Gaetano Castrovilli che ben sta figurando con la maglia della Fiorentina a Filippo Falco da Pulsano, trequartista del Lecce che, come confermano le quote delle scommesse sportive NetBet, è ancora in corsa per la permanenza in Serie A.

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