Principale Politica Diritti & Lavoro La metamorfosi di un vecchio giornalista

La metamorfosi di un vecchio giornalista

Sono stato costretto a cambiare canale, non ci crederete, ho smesso di guardare la trasmissione. Già la sera prima avevo visto un film tristissimo e la notte è arrivato puntuale il brutto sogno, e così, mi sono detto, non ci voglio ricascare, la sera non devo guardare cose che mi rattristano o che mi irritano o mi sconcertano, che so? Quel vecchio giornalista mi ha fatto impressione, così ridotto, trasformato, e non sono riuscito a guardarlo, a sentirlo parlare, e vederlo sorridere. Sorridere? Perlomeno mi pareva che sorridesse, che so? Mamma mia che impressione! Ed avrà pagato fior di quattrini per farsi ridurre così? Se mi pagassero fior di quattrini, se mi regalassero il mondo intero, non accetterei mai che qualcuno mi trasformasse il viso a quel modo.

Non so, sarà stata forse anche la scossa di terremoto poco prima ad innervosirmi un po’, che so? Ma a sconcertarmi è stata anche l’indifferenza del conduttore e degli ospiti presenti. C’era un’attrice tanto carina, che sorrideva al vecchio giornalista dal volto mutato, mutatissimo, sorrideva come se non si fosse accorta di nulla, come se trovasse normale la metamorfosi. Sarò un po’ strano io? Può darsi, sicuramente, anzi, ma la notte non voglio incubi

Renato Pierri

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