Ho ricevuto un invito a fare un’escursione insieme ai Pastori della Costa, di cui confesso non avevo mai saputo nulla.
In sostanza, “Domenica 19 maggio ore 10, siamo nuovamente in campo con la passeggiata lungo costa Ripagnola assieme alle associazioni: GAL Sud Est Barese, Pro Loco sezione di Mola di Bari, l’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”, il Circolo Legambiente di Mola di Bari, l’Associazione “Arcobaleno” di Rutigliano, i volontari FAI di Conversano, il gruppo FAI di Monopoli, l’associazione Neda. Prevediamo la presenza di numerosi simpatizzanti. Un piccolo tuo gesto può fare la differenza, partecipa anche tu! Sinceramente Alessandro Rutigliano (Portavoce del Comitato i pastori della costa) COMITATO I PASTORI DELLA COSTA – PARCO SUBITO.
Tante sinergie sono rare dalle nostre parti dove se l’iniziativa è tua, io la boicotto e così facendo i cittadini e le loro associazioni hanno sempre torto ed i politici e la burocrazia di supporto ragione. Confesso, anche, di esserci andato più incuriosito che interessato. Anche perché l’invito si apriva cosi:
“Autorevoli studiosi, prima di noi….giungendo in questo lembo di terra e osservando questo territorio ameno e pittoresco, dall’aria salubre e dalla terra fertile, hanno dimostrato nei loro scritti scientifici, che questo è un sito incantevole…”. Queste parole di Fulvia Fiorino Dotoli, in un articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del settembre 2018, descrivono bene la bellezza e la fragilità dell’ultimo tratto ‘autentico’ di costa del sud-est barese preservatosi nel tempo: Costa Ripagnola, poco a nord di Polignano a Mare (Bari), dove il blu del mare e il rosso vivo della terra incontrano il bianco dei trulli.
Fragilità è la parola chiave: noi, Pastori, siamo consapevoli che le pressioni esercitate dall’uomo sull’ambiente, anche le più ‘leggere’, possano creare solchi profondi, segni indelebili che crudelmenteannullano l’armonia e la bellezza di equilibri di lunga durata tra storia e natura. Questo luogo sta subendo il degrado dell’abbandono sia dei privati che delle istituzioni inoltre, da decenni, è nelle mire speculative dei privati che intendono farne attività turistico balneari. Per questo motivo nasce nel 2017 il comitato “I Pastori della Costa – parco subito” con lo scopo sia di promuovere una consapevolezza diffusa del valore di questo tratto di costa adriatica come bene paesaggistico e culturale da tutelare e sia progettare soluzioni per una fruizione ambientale sostenibile. In particolare intende conseguire l’istituzione di una Riserva naturale regionale, un vero e proprio parco naturale-agricolo, poco più di 250 ettari, con finalità di restauro vegetazionale degli ecosistemi naturali esistenti e strutturazione di un agro-ecosistema parallelo per riportare in luce i caratteri paesaggistici e rurali che in passato rendevano prezioso questo lembo costiero del sud barese. Così, nel mese di maggio 2018, il comitato ha presentato agli enti territoriali del comprensorio (Comuni di Conversano, Polignano a mare, Mola di Bari, Rutigliano) e alla Regione Puglia il progetto di integrazione del tratto di costa di Ripagnola nella già esistente RiservaNaturale Regionale Orientata “Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore”, istituita con Legge Regionale 19 del 1997.
Alla richiesta di estensione dell’ambito della Riserva dei Laghi di Conversano verso la costa di Ripagnola hanno fatto seguito numerose attività di divulgazione e sensibilizzazione, come escursioni alla scopertadelle bellezze della costa (con il patrocinio del FAI – Sede di Monopoli – Luglio 2018); o ancora il convegno “Costa Ripagnola: una bellezza senza tempo in terra di Bari” del gennaio 2019, organizzato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Nell’attesa di ottenere riscontri dalla Regione Puglia, la proposta del Comitato è stata accolta con interesse da parte delle amministrazioni comunali di Conversano, di Mola di Bari e di diverse associazioni checondividono con noi il nostro cammino.”
E proseguiva con l’appuntamento per domenica ore 10 e l’indicazione degli enti organizzatori. Sarà stata la mia innata curiosità, la glicemia troppo alta che dovevo far abbassare con una bella passeggiata, ma alle 9,50 circa parcheggiavo dinanzi al luogo dell’appuntamento. Mi accoglieva l’amico che prudentemente, ben conoscendomi, mi aveva indicato le 9 come orario di avvio. Una chiacchierata con i responsabili del Fai, di Legambiente, Chiudiamo la discarica Martucci, e dulcis in fundo dei Pastori della costa (foto 6 della galleria fotografica in basso) e ci avviamo.
Tutti i volontari erano dotati di sacchi e strada facendo è cominciata la raccolta di quei rifiuti di cui il mare si libera solo ributtandoli a terra. Molti “ospiti” sono stati contagiati e dopo un poco hanno chiesto ed ottenuto delle buste ed hanno seguito l’esempio dei volontari. Sarò stato contagiato mentalmente anch’io, ma ho cominciato a pensare che il mare, capace con le sue correnti di trasformare finanche un sasso in sabbia, dopo averlo levigato e piallato, con certi rifiuti indistruttibili (plastica in primis) ha un’unica soluzione per liberarsene: rimandarli al mittente. Una mareggiata e le spiagge sono piene di plastiche ed altre porcherie.
Mi colpiva anche vedere tante persone dedicare la mattina del loro giorno festivo a quell’attività di raccolta, pur consapevoli, assai più di me, che a fronte del quintale che insieme potevano raccogliere, nello stesso tempo venivano buttate in mare infinite quantità di tonnellate. Ma loro non demordevano certo, anzi.
Che dirvi, man mano che camminavo il panorama diventava sempre più bello, più incontaminato. Un fico d’india maestoso (in foto) era in fiore, uno spettacolo suggestivo e davvero unico. Tappeti di camomilla ininterrotti facevano da bordo ai sentieri che percorrevamo, capanne ecologiche, fatte di vecchio legno levigato dalle maree e cannizzi per tetto, ci offrivano riparo. Una grotta naturale mostrava i segni del vissuto di un senza tetto, ironico ma rispettoso della natura.
Mi hanno riferito di aver trovato scarsa empatia col Sindaco di Polignano, forse più interessato ai risvolti turistico-alberghieri che alla difesa della natura. Ovviamente, lo sentirò e proverò a dargli voce, se vorrà. Intanto, qualcosa è avvenuta e questa testata non mollerà la presa ed i Pastori della costa si sono assicurati, da buoni pastori il loro cane da guardia. Che poi è il ruolo del giornalista vero, secondo la definizione che ne hanno dato gli inglesi, che di giornalismo ne sanno più di tutti. The Guardian docet.
Gianvito Pugliese