Principale Ambiente, Natura & Salute Manfredonia: pescatori ascoltati dal Ministro sul fermo pesca

Manfredonia: pescatori ascoltati dal Ministro sul fermo pesca

Dopo l’incontro del 21 luglio scorso organizzato dalla Flai Cgil, il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) si è fatto carico delle rimostranze della marineria sipontina che sembrano, ora, esser state accolte dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali relativo al fermo pesca 2018 che ha posticipato al 27 agosto la data di inizio per i compartimenti del basso Adriatico, ha destato preoccupazione e scontento nella marineria di Manfredonia interessata dalla scelta del ministro Gian Marco Centinaio. Nell’incontro “Che pesci prendere?” organizzato dalla Flai Cgil e tenutosi sabato scorso 21 luglio, il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) prese l’impegno di verificare in sede ministeriale la possibilità di variazione sollecitata dalla marineria sipontina.

“Per le caratteristiche del fondale di questo compartimento è necessario addivenire ad una scelta differente del periodo di fermo pesca a beneficio delle risorse ittiche, del mar Adriatico e della redditività degli operatori del settore – dichiara L’Abbate, componente 5 Stelle della Commissione Agricoltura a Montecitorio – Dopo l’incontro di Manfredonia, interessai subito il ministro Centinaio delle richieste, motivate e razionali, dei pescatori sipontini: un impegno che è stato portato avanti dal dicastero e che dovrebbe essere giunto oggi finalmente ad una soluzione positiva anticipando l’inizio del fermo pesca presumibilmente all’11 agosto. Sul lungo periodo, inoltre, – prosegue il parlamentare pugliese 5 Stelle – siamo a lavoro per una decisione definitiva che possa andare incontro alle esigenze delle diverse marinerie, tutelando davvero la ricchezza dei nostri mari ed il reddito dei pescatori. Le soluzioni, ovviamente, saranno condivise con tutti gli operatori del settore e saranno il frutto di un continuo dialogo e confronto – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – con tutti i soggetti interessati, ivi incluso il mondo ambientalista”.

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