Disordini ariano irpino: bonafede, a chi lavora in carcere il sostegno concreto dello stato
“Occorre fare in modo che chi ogni giorno è chiamato a svolgere il proprio lavoro in un carcere, con professionalità e determinazione, inizi a sentire con sé il sostegno, la tutela e il riconoscimento concreto dello Stato, piuttosto che semplici parole di incoraggiamento in occasione di celebrazioni o notizie di eventi spesso tragici. Insomma, quando si parla di carceri dovremmo ricordare di più che oltre quelle mura c’è anche tanta gente che lavora, spesso fra grandi difficoltà: polizia penitenziaria, personale civile, operatori e volontari”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede commenta quanto avvenuto ieri nell’istituto penitenziario di Ariano Irpino.
“A loro – continua il ministro – va il mio abbraccio, in particolare ai tre assistenti capo coinvolti Giovanni Pierro, Claudio Picariello e Gino Grasso, e l’impegno a migliorare le condizioni delle carceri. Infine un ringraziamento al direttore della casa circondariale, Gianfranco Marcello, e al capo del Dap, Santi Consolo” conclude Bonafede.
Sulla vicenda il Guardasigilli ha chiesto al capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria una relazione dettagliata di quanto avvenuto.
Già nel pomeriggio di ieri, infatti, Santi Consolo, su disposizione del ministro, si era recato nel carcere per accertarsi personalmente dei disordini, poi rientrati, che si sono verificati nelle due sezioni dell’istituto campano.
Marco Tatullo