Principale Politica Diritti & Lavoro Il caso Marino e la riflessione di Orfini partì dal caso scontrini

Il caso Marino e la riflessione di Orfini partì dal caso scontrini

Roma, Estella Marino: “Io c’ero alla riunione per sfiduciare il sindaco Ignazio Marino e la riflessione di Orfini partì dal caso scontrini. Bisognava affrontare il nodo politico tra Marino e il Pd di Renzi, gli scontrini non dovevano entrarci. Sono molto dispiaciuta non per il passato, ma perché per avere un futuro c’è bisogno di elaborare quel lutto. L’invito alla visita del Papa in America? Fake news gonfiata ad arte, fu il vescovo ad invitare il sindaco Marino”

Estella Marino, ex assessore all’ambiente del Comune di Roma durante l’amministrazione di Ignazio Marino, è intervenuta ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sull’assoluzione dell’ex sindaco Ignazio Marino e le reazioni di Renzi e Orfini. “Al di là della vicenda giudiziaria che si è chiusa e sono contenta per Ignazio Marino, è evidente che il nodo politico non è stato affrontato allora e riemerge ogni volta che c’è una discussione –ha affermato Estella Marino-. Sono molto dispiaciuta non per il passato, ma perché per avere un futuro c’è bisogno di elaborare quel lutto e di affrontare quel tema dal punto di vista politico. Le vicende scontrini e della Panda rossa sono state usate come grimaldello contro Marino, anche dal Pd. Io c’ero, fui convocata con gli altri assessori da Orfini, io fui l’unica a non essere d’accordo con le dimissioni di massa.

La riflessione del commissario Orfini in quella riunione partì dal tema scontrini e quindi dal tema di rapporto di fiducia, che in realtà si era incrinato tra la maggioranza e sindaco. Però io dissi che c’era un nodo politico grosso come una casa, anche tra Renzi e il sindaco e che andava affrontato quello, non certo partendo dagli scontrini. L’elemento di fondo era anche una differenza di approccio politico alle scelte della città e questa è una cosa legittima, ma da affrontare in sede politica. Marino aveva alcune visioni e modalità diverse da quelle del partito, ad esempio la nomina dei consigli di amministrazione attraverso i curricula”.

“Marino non era esente da limiti, non c’è da fare certo una santificazione –ha aggiunto Estella Marino-. Però indubbiamente il sindaco è andato a toccare tanti poteri, un po’ troppi tutti insieme. Voleva giustamente aggredire tutta una serie di problemi, ma in politica bisogna avere una strategia e fare delle alleanze per affrontare quei nodi. I temi su cui siamo andati a pestare i piedi sono tanti, ad esempio Malagrotta. Noi sentivamo il sostegno di un pezzo della città, ma ancora non si vedevano gli effetti del nostro lavoro sulla città, non si vedeva ancora il cambiamento, che i cittadini vorrebbero vedere subito ma in una città come Roma ci vuole tempo. Con l’attuale giunta mi sembra che si sia tornati indietro, su certi temi non mi pare ci sia una continuità con quello che i 5 Stelle avevano promesso in campagna elettorale”. 

Sulla questione dell’invito a Ignazio Marino per la visita del Papa a Philadelphia. “Quella è stata una fake news gonfiata ad arte –ha dichiarato Estella Marino-. Mesi prima della visita del Papa in America venne a Roma il vescovo della città perché loro volevano capire come organizzare l’accoglienza e incontrarono anche il sindaco. In quell’occasione il vescovo invitò il sindaco a quell’iniziativa, tant’è vero che lui aveva uno dei posti in prima fila”.

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