Principale Politica Diritti & Lavoro Ucraina: come gli Usa di Biden dichiarano guerra all’Europa

Ucraina: come gli Usa di Biden dichiarano guerra all’Europa

In questo momento le nazi truppe di Kiev si sono concentrate sul confine del Donbass e della Crimea alla ricerca di un conflitto con le repubbliche secessioniste per nome e per conto di Washington. Non so se l’ex presentatore televisivo confuso e totalmente rimbambolato che regge il Paese, si illuda di strappare agli Usa e all’Europa qualche aiuto minacciando la guerra  o se qualcuno gli stia suggerendo di mostrare i denti, non comprendendo che la  Russia, anche senza nemmeno intervenire direttamente con le sue truppe, può scompaginare in poche ore le forze ucraine e che, dalla Crimea che è a tutti gli effetti territorio russo, può in otto ore (secondo analisti americani) fare a pezzi ciò che rimane di un Paese dopo la cura occidentale.

Ma sta di fatto che questo conflitto tenuto in caldo dai criminali guerrafondai di Washinton non riguarda che tre numeri cruciali: 447 milioni, 371 milioni  e 4,67 miliardi. La prima cifra si riferisce agli abitanti della Ue, la seconda a quelli del Nord America, Usa e Canada, la terza agli abitanti dell’Asia. Questi numeri la dicono lunga e sono alla base del declino dell’America e del comportamento sempre più irrazionale che potrebbe adottare nel tentativo di conservare un’egemonia mondiale che ormai non è più nelle cose e di certo non solo per la demografia in sé: benché in Italia si sia fatto di tutto già un secolo prima di Netflix per coltivare un pervicace e ridicolo il mito dell’America di cui non si conosce la mediocrità,  bisogna riconoscere che ormai il sogno è pieno e declino per la perdita quasi totale della capacità produttiva.

A dire il vero, l’America produce ancora alcune cose: aerei civili, ad esempio, ma dopo la vicenda del Boeing 737 Max, il maggior rappresentate di questo settore ha de facto perso la competizione col suo rivale Airbus. Automobili?  Le berline americane non sono competitive e perdono contro le case automobilistiche giapponesi e coreane sia a livello nazionale che internazionale, e basta  dare un’occhiata alla Ford che ha chiuso il suo ultimo stabilimento in Russia . Anche Hollywood principale espressione del  soft power, sta perdendo il suo potere penetrante in Cina e in Russia e in molti Paesi asiatici, anzi lo ha già perso: qui parliamo di una popolazione complessiva tripla  rispetto a Europa e Nord America messo insieme. Certo ci sono alcuni articoli che gli Stati Uniti impongono con la forza ai clienti: i sistemi d’arma americani estremamente costosi e discutibilmente efficaci. Questo è ciò che resta del potente impianto industriale americano che poteva produrre qualsiasi cosa, da calzini alle mietitrebbia da buoni arei da combattimento ed eccellenti aerei commerciali. Oggi questa capacità non esiste più, poiché è la Cina il principale produttore mondiale di beni di consumo, e l’unico modo in cui gli Stati Uniti sono in grado di assicurarsi un mercato per le loro armi è mantenere sotto tutela l’Europa, attraverso la Nato, come suo principale cliente e vassallo, nonché vittima sacrificale in caso di guerra.

Quindi, per convincere quei 447 milioni di europei che hanno bisogno della protezione e delle armi dell’America, c’è bisogno di alimentare ogni giorno l’inesistente pericolo russo  anche a costo di spingere l’Ucraina a una guerra suicida, tanto agli americani non è mai veramente importato di quanti aborigeni muoiano, a patto che le cose funzionino per i profitti degli Stati Uniti, né di certo gli importa di compromettere gran parte dell’economia europea sigillando i suoi interessi verso oriente e costringendola a rinunciare a infrastrutture come il Nord stream 2 per acquistare gas americano a prezzi completamente folli. Spingere l’ Ucraina in un conflitto contro la Russia significa in realtà fare la guerra all’Europa. Torniamo ai nostri numeri iniziali:  se gli Stati Uniti perdessero il dominio sui Paesi della Ue all’improvviso 4,67 miliardi diventano 4,67 miliardi + 447 milioni = 5,117 miliardi,  il 65% della popolazione della Terra. Si tratta di una stragrande maggioranza della popolazione mondiale e, cosa più importante, la maggior parte di tale  popolazione può pagare per i beni, a differenza di quanto avviene con la gigantesca popolazione dell’Africa. Inoltre questa popolazione è concentrata all’interno di un’unica massa continentale isolata dagli Stati Uniti da due oceani. Gli Usa non possono permettere che ciò avvenga e in effetti da una quindici di anni a questa parte hanno fatto di tutto per mettere barriere che si sono risolte in una perdita netta per il nostro continente:

L’Europa non è più un partner commerciale cruciale per la Russia, il commercio reciproco è precipitato negli ultimi anni e la tendenza continuerà perché l’esplosione della russofobia e la vicenda ucraina hanno favorito il riorientamento dell’economia russa verso lAsia; lo stesso gasdotto Nord Stream 2 non è più un progetto economico cruciale per la Russia che può facilmente assorbire le perdite se il progetto saltasse a causa del sabotaggio statunitense e dei suoi barboncini europei come la Polonia, ma per la Germania, e l’Ue in generale, questo sabotaggio si tradurrà in una catastrofe:  i tentativi americani di sabotare il Nord Stream 2 sono diretti principalmente contro l’Europa in generale , e la Germania in particolare, non contro la Russia di per sé. Senza parlare poi della mannaia che si vuole far cadere nei vitali rapporti industriali con la Cina e per la quale si adopera indefessamente il partito “amerikano” e i suoi rappresentanti sempre più di bassa lega.

Del resto il declino degli Usa si avverte nel basso livello delle sue elite  che è sfociata in elezioni truccate fra due candidati geriatrici: rimane ancora una risorsa per rimanere rilevanti ovvero la realtà virtuale della propaganda mediatica dovuto alla diffusione dell’inglese e dello stampaggio di denaro: ma non si possono nascondere le città decrepite dell’America, le rivolte di massa, la distruzione del sistema educativo, l’incompetenza dei vertici politici e militari, le pratiche sociali suicide e le code ai banchi alimentari per un tempo infinito. E forse una guerra che significherebbe la distruzione per l’Europa rappresenta l’ultima chance, l’ultima cambiale da presentare alla storia.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.