
È stata rimossa con ampia maggioranza dal parlamento peruviano la premier Dina Boluarte.
La sua posizione verrà assunta ad interim dal presidente della Repubblica.
Come accade spesso in america latina in politica gli eventi e le persone non sono come appaiono.
Le prossime elezioni saranno nel 2026.
Nelle ultime elezioni nel 2021 aveva vinto Castillo, un insegnante di sinistra che era stato eletto grazie al voto dei tanti poveri e diseredati del paese.
Castillo però non era durato molto. Era stato messo sotto accusa, rimosso e messo in prigione.
Lo aveva sostituito Dina Boluarte, che era stata sua vice, ma poi era stata allontanata dal partito di Castillo.
Aveva promesso un governo di transizione ed elezioni nel 2024. Non aveva mantenuto le promesse e negli ultimi mesi molte manifestazioni di piazza ne hanno chiesto le dimissioni.
In Perù è tornato un clima di violenza specialmente nei confronti di chi lavora nei trasporti.
Boluarte ha cercato di usare il pugno di ferro, ma non ha ottenuto nulla.
Il Perù si dimostra sempre di più un paese difficile da governare dove dalla presidenza si può passare facilmente alla prigione.
La comunità di origine italiana in Perù è numerosa e spesso benestante. Molti sono impegnati in politica.
È iniziata verso la fine dell’Ottocento ed era costituita quasi esclusivamente da commercianti.
I cittadini italiani sono circa dodicimila ma le persone di origine italiane sono centinaia di migliaia. Dopo la comunità ispanica sono la più numerosa.
Sono anche molto impegnate nella promozione dell’arte italiana in Perù affiancando il centro di cultura promosso dal ministero degli esteri a Lima.
Nel 2018 hanno promosso una meravigliosa mostra su Michelangelo.
Ci sono anche numerose scuola italiane.
Attilio Runello





