Nelle coppie in crisi, emozioni e sentimenti possono scoppiare in rabbia, un’emozione inclusa tra i sette vizi capitali con il nome classico di ira
La rabbia è la tipica reazione alla frustrazione che può scatenare una violenza incontrollata, nella cultura italiana sembra dominante la localizzazione e le conseguenze della rabbia nel corpo:
“non ci vide più dalla rabbia”, “si rodeva il fegato “
Gli psicologi paragonano la rabbia a una “pentola a pressione” che da molte ricerche, appare spesso collegata anche alle persone a cui vogliamo bene, innamorati, amici, parenti; in altre parole ci arrabbiamo di più con le persone che conosciamo e amiamo piuttosto che con quelle che ci sono indifferenti.
Purtroppo la rabbia maschile spesso si scatena in violenza sulle donne proprio nelle classiche situazioni in cui si viene abbandonati o traditi.
Allora un coltello sembra risolutore e non mancano nell’antichità violenze carnali ottenute piegando la volontà della donna con una lama. Un classico del passato che ha ispirato tanti artisti è il Ratto di Lucrezia, pugnalata da Tarquinio.
Tarquinio, armato di pugnale, si aggrappa alla virtuosa Lucrezia nella sua intima camera da letto. Il crimine trasgressivo innescò una serie di eventi: il suicidio di Lucrezia, la vendetta del marito romano e del padre romano per il crimine e, infine, la fine della dinastia reale dei re di Tarquinia, sostituita da una neonata Repubblica Romana, intorno al 510 a.C.
Il Ratto di Lucrezia di Tarquinio di Jan Gossart
Fiandre, 1478-1533
Intanto in tema di attualità, anche oggi la notizia di una giovane donna accoltellata a Milano, da un rabbioso ex compagno che aveva lasciato, non si è fermato nel pugnalare anche all’arrivo della Polizia, riescendo ad allungare la tristissima lista dei femminicidi da accoltellamento.
Umberto Palazzo
