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La Nazionale di Gattuso al Mondiale di calcio: stacchera’ il pass attraverso gli spareggi o puo’ ancora sperare di entrare per la porta principale?

Qualificazioni mondiali di calcio 2026

I possibili scenari per la nostra Nazionale. La vittoria di ieri con Israele ( 3 a zero a favore dell’Italia) ha sentenziato che la squadra azzurra ha matematicamente staccato il pass per partecipare alla roulette degli spareggi che si terranno nel mese di Marzo del prossimo anno. In tutto l’ambiente azzurro ed in tutti gli sportivi italiani dinanzi ai nefasti insuccessi consecutivi registrati nelle consecutive precedenti fasi di qualificazione, si erge come un grosso macigno il terrore di un altro insuccesso. E’ un sentimento di paura e di incertezza allo stesso tempo su cui sta lavorando il ns C.t. (ma di questo parleremo dopo), attraverso impegno, forza di volontà e soprattutto tanta fiducia. Nella lotteria degli spareggi parteciperanno le 12 seconde dei gironi preliminari e le quattro squadre provenienti dalla Nations League: ad oggi, se ci focalizziamo sulle possibili antagoniste, si rilevano squadre da sempre ostiche. Pensiamo alla Albania, alla Polonia, passando, perché no, anche dalla Ucraina, Ungheria, Turchia. Il passaggio diretto si potrà avverare (ecco il possibile sogno!) solo se l’Italia dovesse vincere con la Moldavia e la Norvegia, ma sempre a condizione che la Norvegia non superi l’Estonia. Ed allora solo alla fine dell’ultimo turno di partite di qualificazione, previsto nel mese prossimo, apriremo gli occhi e potremmo dire con fierezza patriottica SOGNO O SONO DESTO!

Ed ora tocca a Rino Gattuso. Il percorso fino ad oggi traguardato dal nostro commissario tecnico e’ stato positivo, se consideriamo da dove siamo partiti: un organico in alto mare, dissapori interni, incertezze sul futuro, per citare alcuni aspetti. Andava composta una nuova carta di identita’ della nostra nazionale, fatta di quei valori basici e storici, quali coraggio, appartenenza e soprattutto coesione. Conosciamo tutti l’attuale stato del nostro calcio, fondato soprattutto su eccellenze che provengono da ambienti non nostrani e da giovani interessanti ma poco coinvolti. Abbiamo da un lato, finalmente, una coppia di attaccanti centrali quali Retegui e Moise Kean e soprattutto un bomber in pectore in via di formazione come l’interista Pio Esposito: manca però un calciatore che sappia saltare abilmente l’avversario ed apra varchi e campo creando così quella superiorità numerica che spesso può decidere gli incontri. E questa, non va dimenticato, rappresenta una circostanza importante e quasi frequentemente decisiva in occasione di partite caratterizzate da difese chiuse, centrocampo imbottito e compatto, insomma in quegli incontri dominati da un estremo tatticismo. La chiave che il C,t dell’Italia sta cercando e’ costituita da uno specifico profilo: puntare a dare all’organico a disposizione il suo marchio di fabbrica. Aggressivita’, compattezza ed organizzazione: ed allora andiamo avanti cosi!

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